Roma, 23 lug - "La nostra segretaria nazionale, Elly Schlein, ha sempre detto che su questo terreno andavano cercate le convergenze, perché mettiamo davanti le donne anche alla battaglia di parte. Il tema della lotta alla violenza maschile contro le donne, nella storia, ha visto i risultati migliori quando le forze di maggioranza e opposizione hanno convenuto su alcune battaglie. Anche da questo punto di vista, credo quindi che l'impianto che ci aveva offerto il governo, grazie al contributo delle forze di opposizione, è notevolmente cambiato, e il contributo che viene da questa sintesi si mette a disposizione di questa battaglia: un contributo prezioso, che serve a far fare un salto di qualità in una battaglia che non è solo sul piano giuridico, ma soprattutto su quello sociale e quindi culturale".
Così Valeria Valente, senatrice Pd, nel giorno in cui l'aula di Palazzo Madama ha approvato all'unanimità il ddl d'iniziativa governativa che prevede l'introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Il provvedimento, alla luce delle corpose modifiche introdotte in Commissione giustizia, si compone di 14 articoli e introduce il nuovo reato autonomo di femminicidio (art. 577-bis del Codice penale), punito con l'ergastolo quando l'omicidio avviene per motivi di controllo, possesso, dominio, rifiuto o odio verso la donna.
"E' vero - aggiunge la parlamentare, componente della Commissione Femminicidio di cui è stata presidente nella passata legislatura - che oggi costruiamo una nuova fattispecie di reato, in un tempo in cui non andrebbero aumentate, ma questo caso rappresenta un'eccezione preziosa: oggi non solo facciamo un intervento giuridico, ma un intervento nel Codice penale che per la prima volta sessuiamo in maniera chiara e inequivocabile, dicendo che le donne non sono invisibili, che esiste una violenza specifica che è quella agita dagli uomini nei confronti delle donne, dagli uomini sul corpo delle donne, in nome di una presunta superiorità, in nome di un potere che nella storia hanno consolidato e hanno spesso agito contro le donne". "La violenza maschile contro le donne - ribadisce Valente - è l'espressione di una sperequazione di potere, anche e soprattutto l'espressione di un dominio, di una cultura della sopraffazione, del possesso. Tutto questo trova spazio oggi per la prima volta nel Codice penale, che fino ad oggi rendeva le donne invisibili, parlando ad esempio in tema di mutilazioni genitali femminili di 'cittadino' al maschile: un codice presunto e fintamente neutro, ma in realtà basato su modelli maschili. Un'invisibilità delle donne che ha segnato per tanto tempo nella società discriminazioni: anche il codice e il nostro impianto giuridico diventavano complici di un sistema che oggi abbiamo iniziato da abbattere, con un primo passo significativo che non si gioca solo sul piano penale, perché chiamare le cose con il loro nome e farlo nel Codice penale significa dare loro un significato chiaro, che non consente più margini di tolleranza, incertezze e ambiguità". Secondo la senatrice dem,
"la battaglia alla violenza maschile contro le donne la vinceremo probabilmente quando tutti quanti, nelle nostre coscienze, daremo un grande disvalore a questo comportamento, lo riconosceremo fino in fondo, non giustificheremo più i comportamenti degli uomini o colpevolizzeremo in modo più o meno consapevole le donne che subiscono. E' un passo in avanti, direi un punto di non ritorno: da qui oggi si parte su un nuovo percorso. Ho salutato con favore non solo il fatto che il governo avesse presentato questo ddl, ma sono stata molto contenta di come il Pd e tutte le forze di opposizione abbiano contribuito a modificare quel ddl, rendendolo anche più utile e più semplice da utilizzare nelle aule di giustizia, quindi oltre che sul piano simbolico e sociale utilizzabile effettivamente anche dagli avvocati per rendere giustizia alle donne che purtroppo non ci sono più e per evitare che altre donne possano cadere in questa dinamica", conclude Valente. (po / Roc) ////
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