Roma, 30 lug - Il 2 agosto segna una data importante per l’AI Act europeo, con l’entrata in vigore di altri due tasselli del Regolamento europeo, tra cui la designazione delle Autorità nazionali di controllo e nuovi obblighi per i fornitori di modelli di AI per scopi generali. Secondo Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che in questi mesi ha portato avanti un importante lavoro sull’intelligenza artificiale, “d’ora in poi altri rischi verranno regolati e sicuramente le imprese dovranno adeguarsi: in particolare per le piccole e medie imprese, c'è del lavoro da fare, anche se ovviamente era già noto il contenuto dell’Ai Act e quindi nel tempo si è fatto un lavoro importante”. Ma secondo Ascani, che ha parlato a margine della presentazione del libro “Il secolo dell’AI di Lorenzo Basso e Marco Bani, edito da Il Mulino, “c'è una parte dell’AI Act su cui il governo non ha ancora trovato modo di ascoltare la voce di chi chiede l'applicazione immediata: quella che riguarda il watermark, la filigrana, il bollino, chiamiamolo come volete”. Ascani ricorda che “c'è una mia proposta di legge incardinata in prima commissione e chiede di intervenire al più presto sulle campagne elettorali, in modo particolare per far sì che chi guarda contenuti prodotti con intelligenza artificiale generativa sappia che quei contenuti non sono reali, ma sono appunto il frutto di un'applicazione tecnologica alle immagini”. Un provvedimento che sarebbe importantissimo “perché purtroppo sempre più ricerche ci dicono che gli utenti del web tendono a credere a quello che vedono, anche perché queste immagini sono straordinariamente realistiche. Di fatto, contaminare l'informazione in questo modo può produrre esiti elettorali assolutamente distorti, soprattutto se aggiungiamo il fatto che spesso questi contenuti vengono sponsorizzati da forze politiche: talvolta è successo anche poco lontano da qui, vengono finanziati da paesi esterni ostili che vogliono influenzare le nostre campagne elettorali”. Tutto questo e molte altre cose “sono anche nel libro di Basso e Bani che appunto ci parlano del secolo dell'intelligenza artificiale, identificando quella rivoluzione tecnologica come quella che sta cambiando e cambierà per sempre la nostra convivenza, il mondo del lavoro, la formazione e quindi anche la politica. La politica italiana dovrebbe porsi a sua volta il problema di essere all'altezza di questa sfida. Non sta ancora succedendo, speriamo che accada nei prossimi mesi”.
(PO / Sis)
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