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direttore Paolo Pagliaro

DA INIZIO ANNO
BRUCIATI 56.263 ETTARI

DA INIZIO ANNO <BR> BRUCIATI 56.263 ETTARI

In Italia da inizio anno al 31 luglio scorso si sono verificati 851 roghi che hanno mandato in fumo 56.263 ettari di territorio pari a ben 78.800 campi da calcio. Dati preoccupanti, frutto di analisi e rielaborazione di Legambiente su dati EFFIS (European Forest Fire Information System), che costano al Paese un triste record: a fine luglio è stata superata così la superfice bruciata nel 2024 che era stata di 50.802 ha con 1.515 incendi.  

L’incendio divampato nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio, sottolinea l’associazione ambientalista presentando il suo report “Italia in fumo” in occasione diFestambiente, il suo festival nazionale che si è chiuso ieri a Rispescia, in Maremma, è un colpo al cuore e un fatto grave che deve richiamare tutti all’ordine e a interventi rapidi. Legambiente fa notare anche l’impennata dei roghi che c’è stata nelle ultime due ultime settimane di luglio. Se in Italia da inizio anno al 17 luglio 2025 il totale di ettari bruciati è stato di 30.988 ha (43.400 campi da calcio) e 653 roghi, dal 17 al 31 luglio sono andati in fumo 25.275 ettari e i roghi sono stati 198.  “L’incendio divampato nel Parco nazionale del Vesuvio, che per altro ha da poco compiuto 30 anni di storia, - commenta Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente - ci ricorda ancora una volta quanto i parchi siano minacciati dall’attività antropica. Roghi, ma anche crisi climatica e perdita biodiversità, sono tra le principali minacce che rischiano di renderle sempre più fragili. Per questo è fondamentale tutelare e proteggere queste aree e avviare un poderoso cambio di passo per attivare una governace integrata e politiche territoriali efficaci e coerenti anche con la transizione ecologica e gli obiettivi globali su clima e biodiversità. Non dimentichiamo che le aree protette sono un formidabile attrattore turistico, sono culla di buone pratiche come quelle che raccontiamo da cinque anni con il Premio Parchi Emissioni Zero e che rappresentano un’opportunità per promuovere la bioeconomia circolare e sostenere le produzioni di qualità, tutelare la biodiversità e dare spazio a un’economia low carbon”.

 

 

Di fronte a questo quadro Legambiente – presentando torna a ribadire l’urgenza di investire sulla prevenzione e su politiche integrate con piani forestali e di adattamento ai cambiamenti climatici. Ad essere minacciate dai roghi sono sempre più anche le aree protette: da inizio anno al 31 luglio sono andati in fumo ben 18.700,53 ettari di aree Natura 2000 in 253 eventi incendiari. Per Legambiente l’Italia non può permettersi di perdere il suo patrimonio verde. Le aree protette sono importanti custodi di ecosistemi e biodiversità, formidabili attrattori turistici, e culla di buone pratiche sostenibili come dimostrano i 7 vincitori del Premio Parchi Emissioni Zero che l’associazione ambientalista ha premiato ieri sera. Dalle Dolomiti Bellunesi, leader nella raccolta differenziata all’apiario di comunità di Castel Del Giudice, in Molise, al Parco nazionale dell’Asinara che ha istituito il responsabile Acquisti verdi dell’Ente, solo per fare qualche esempio.   Dal Parco delle Dolomiti Bellunesi, leader nella raccolta differenziata con i suoi 15 comuni che raggiungono una RD dell’87,6%, la più altra tra i parchi nazionali, al Parco nazionale dell’Asinara/AMP Isola dell’Asinara che registra una performance del 95% nell’applicazione dei CAM e che ha istituito la figura del responsabile Acquisti verdi dell’Ente, dalla Riserva regionale Monte Genzana Alto Gizio, in Abruzzo, che ha ottenuto la CETS (Carta Europea del turismo Sostenibile) per gli anni 2024 -2029 per i 7 comuni della Green Community Maiella Madre, al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che porta avanti il Walking Festival - Festival del camminare per passare all’Agriturismo Montagna Verde tra le prime strutture di accoglienza del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, nata 30 anni fa per volontà della famiglia Maffei che ha creduto e sostenuto l’istituzione del Parco nazionale. E poi dal Molise, dal piccolo comune di Castel Del Giudice (IS), arriva l’esempio e la storia dell’Apiario di Comunità, costituito da una rete di apicoltori, uniti dai valori della tradizione rurale, dell’economia sostenibile e della tutela della biodiversità, premiati a Festambiente nella categoria biodiversità con il premio dedicato alla memoria di Maria Assunta Brachetta. Dall’Emilia – Romagna, arriva la buona pratica del Consorzio Montano dell’Unione Montana Parma Est responsabile della vendita dei permessi di raccolta dei funghi su tutto il territorio della Unione Montana Appennino Parma Est che interessa i Parchi del Ducato e il PN appennino Tosco Emiliano. A livello regionale è la Toscana quella con più premiati: riconoscimento al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e all’Agriturismo Montagna Verde, ai quali si aggiunge anche la menzione speciale che Legambiente ha consegnato al Parco regionale della Maremma per i suoi 50 anni di storia. (11 ago - red)

 

 

 

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