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COSI’ ISRAELE CANCELLA
LO STATO PALESTINESE

COSI’ ISRAELE CANCELLA <BR> LO STATO PALESTINESE

Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha approvato ieri il piano per conquistare Gaza City e richiamare 60.000 riservisti. Secondo la radio dell'Esercito, le forze armate si stanno "preparando per un'operazione prolungata, della durata di diversi mesi, che proseguirà fino al 2026". L'ordine di mobilitare i riservisti è stato diramato ieri mattina. La portavoce dell'esercito, Effie Defrin, ha dichiarato che lo Stato maggiore ha già fatto scattare le prime fasi del\l’operazione e che le forze israeliane si trovano già alla periferia di Gaza City. "Abbiamo avviato le operazioni preliminari per l'attacco. Creeremo le condizioni per riportare indietro gli ostaggi", ha dichiarato Defrin in televisione. Il gabinetto di sicurezza guidato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha approvato all'inizio di agosto questo piano per catturare la città e i campi profughi al centro del territorio, considerati le ultime roccaforti di Hamas, assumere il controllo della sicurezza dell'intera Striscia di Gaza e liberare gli ostaggi ancora detenuti.

Questo piano “dimostra il palese disprezzo" di Israele per gli sforzi di mediazione volti a raggiungere un cessate il fuoco, ha affermato Hamas in una dichiarazione. "L'annuncio odierno da parte dell'esercito terroristico di occupazione dell'inizio di un'operazione contro la città di Gaza e i suoi quasi un milione di abitanti e sfollati dimostra un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori" in vista di un accordo di cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi a Gaza”, ha scritto il movimento islamista palestinese in una nota. "Mentre Hamas ha annunciato il suo accordo all'ultima proposta presentata dai mediatori, Israele insiste nel continuare la sua guerra barbarica" e, non rispondendo a questa proposta, il primo ministro israeliano "dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo, che non gli importa della vita degli ostaggi israeliani e che non ha seriamente intenzione di recuperarli", aggiunge il testo.  

"È essenziale raggiungere immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, per evitare la perdita di vite umane e la distruzione di massa che un'operazione militare contro Gaza inevitabilmente causerebbe ", ha scritto questa mattina il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres su X. "Allo stesso tempo, la decisione delle autorità israeliane di ampliare la costruzione di insediamenti illegali, che dividerebbe la Cisgiordania, deve essere revocata. Qualsiasi costruzione di insediamenti è una violazione del diritto internazionale ", ha aggiunto, riferendosi al controverso progetto di insediamento in una zona a est di Gerusalemme, che taglierebbe in due la Cisgiordania e metterebbe a repentaglio la creazione di uno Stato palestinese., adottato sempre ieri dal governo dello Stato ebraico.  

Contro “l’allargamento” israeliano in Cisgiordania si è registrata una levata di scudi a livello mondiale. A protestare è stato anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, per il quale "La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia anzi di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati” che rappresenta un "obiettivo per il quale il governo italiano continua a lavorare con convinzione". Il progetto, che riguarda l'area nota come E1, era in fase di valutazione da oltre due decenni, ma era stato congelato a causa delle pressioni degli Stati Uniti. Ieri, complice il cambio di rotta geopolitico dell’amministrazione trumpiana, è stato infine approvato dalla Commissione per la Pianificazione e l'Edilizia, dopo che le ultime petizioni presentate per contestarlo erano state respinte il 6 agosto.

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, esponente dell’estrema destra israeliana, ha dichiarato giovedì scorso in una conferenza stampa che prevede la costruzione di 3.500 unità abitative nell'ambito dell'espansione dell'insediamento di Maale Adumim. Il progetto, ha aggiunto, è stato approvato in risposta all'iniziativa dei paesi occidentali, che hanno annunciato la loro intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina. "Lo  Stato palestinese viene cancellato, non dagli slogan, ma dai fatti", ha quindi dichiarato ieri. "Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea", ha aggiunto il ministro. Per il movimento israeliano Peace Now, "l'accordo E1 non ha altro obiettivo che sabotare qualsiasi soluzione politica". "Mentre i nostri amici in tutto il mondo concordano sul fatto che dobbiamo lavorare per la pace e una soluzione a due stati, un governo che ha perso da tempo la fiducia del popolo sta minando l'interesse nazionale e tutti ne stiamo pagando il prezzo". (21 AGO - deg)

 

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