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PRODI: EUROPEI
SCOLARETTI DA TRUMP

PRODI: EUROPEI <BR> SCOLARETTI DA TRUMP

Roma, 21 ago - Il  disegno di Trump è “quello di trattare direttamente con Putin senza impedimenti e, soprattutto, senza intermediari che usano ragioni e motivazioni al di fuori della forza. Unicamente la forza, sia essa politica o economica, è il solo movente delle decisioni di Trump. Naturalmente questa linea politica ha provocato a Zelensky e ai suoi alleati europei un profondo smarrimento e un grande senso di paura riguardo al futuro della sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa intera”. Lo scrive Romano Prodi sul Messaggero dal titolo “Il prezzo da pagare se l’Europa si divide”. “Nella mia lunga esperienza in materia di vertici internazionali – sottolinea l’ex premier e già presidente della Commissione Ue -, era uso costante che gli incontri di questo tipo si svolgessero attorno ad un tavolo rotondo. A volte vi era una sedia con uno schienale più alto per il presidente, ma tutti i partecipanti avevano anche plasticamente lo stesso ruolo e la stessa autorità. Può anche darsi che alla Casa Bianca non posseggano un tavolo rotondo, ma mi ha fatto grande impressione vedere Trump emergere solitario e incombente dietro a una scrivania che sembrava un trono e, di fronte a lui, i leader europei e Zelensky nella postura di scolaretti. Sono state giustamente sottolineate le espressioni di reciproca confidenza e cortesia ed è stato opportunamente messo in rilievo come l'atmosfera fosse diversa da quella del famoso colloquio in cui Trump aveva ridicolizzato e strapazzato Zelensky. E' perfino stato visto con favore che mai tanti leader europei siano stati ricevuti insieme alla Casa Bianca, ma le conclusioni non si discostano da quelle dell'incontro in Alaska” che prevedono “l'ipotesi di soluzione del conflitto soltanto nel colloquio diretto fra Russia e Stati Uniti, ovviamente dopo un precedente lavoro ai fianchi nei confronti di Zelensky. Mi auguro di cuore che questo processo porti finalmente la pace in Ucraina, ma mi rendo conto che il prezzo è un arretramento della democrazia e dei diritti che, in passato, vedevano negli Stati Uniti un protagonista fondamentale. A questo punto mi chiedo quale è stato il ruolo effettivo giocato dai leader europei nei colloqui (si fa per dire) della Casa Bianca. Si è infatti ripetuto che ‘finalmente l'Europa tiene il punto’. Ma quale punto? Il primo nostro obiettivo dovrebbe essere quello di impedire l'abbraccio fra Stati Uniti e Russia sulla nostra testa e garantire, nello stesso tempo, la sicurezza dell'Ucraina e, con essa, dell'Europa intera. Ovviamente di questo non si è discusso a Washington” e “non riesco quindi a vedere gli aspetti realmente innovativi riguardo alla presenza europea nei colloqui della Casa Bianca e penso che la prospettiva non possa facilmente migliorare, tenuto conto delle involuzioni autoritarie che stanno rivoluzionando la politica internazionale”. (21 ago - red)

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