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LUCA SINIGAGLIA, MISSIONE
ESTREMA PER RECUPERARE CORPO

LUCA SINIGAGLIA, MISSIONE <BR> ESTREMA PER RECUPERARE CORPO

La Farnesina sta assistendo la missione di salvataggio che tre soccorritori italiani potrebbero effettuare oggi con un elicottero, meteo permettendo, il corpo di Luca Sinigaglia, il 49enne morto sulla vetta più alta del Tian Shan, il Pik Pobeda, al confine tra Kirghizistan e Cina, nel tentativo di salvare la vita all’amica Natalia Nagovitsyna, rimasta bloccata dallo scorso 12 agosto a quota 7mila metri con una gamba rotta. Tre alpinisti italiani - Michele Cucchi, pilota di elicottero, Manuel Munari che opera nei soccorsi in Nepal, e Mario Sottile - sono già in zona anche per tentare il soccorso alla 47enne alpinista russa con cui, nel frattempo, si sono persi i contatti. Nagovitsyna, che aveva perso il marito quattro anni fa, è caduta fratturandosi una gamba durante la discesa dalla vetta di 7.439 metri. Assieme a lei c'erano i compagni di cordata, il russo Roman Mokrinsky, il tedesco Gunter Siegmund ed appunto Sinigaglia che hanno prestato i primi soccorsi lasciando una tenda ed un sacco a pelo. Successivamente, il 13 agosto, Siegmund e Sinigaglia avevano raggiunto Natalia portando acqua, cibo e gas. Il 15, durante un secondo tentativo di portare aiuti, i due sono rimasti intrappolati in una bufera di neve a 6.800 metri. Sinigaglia si è sentito male e un medico consultato via radio ha sospettato che soffrisse di edema cerebrale da alta quota, aggravato da ipotermia e congelamento che, in breve, lo hanno portato alla morte. Il suo corpo si trova ancora a 6.900 metri all'interno di una truna, una grotta di ghiaccio scavata per tentare di sfuggire alle temperature estreme. L’altro soccorritore, Siegmund, si è invece riuscito a salvare ed è stato ricoverato in ospedale. Intanto si dispera di ritrovare in vita Natalia Nagovitsyna. Ieri quattro soccorritori di una missione russa hanno tentato una operazione di soccorso su cui incombe il rischio di valanghe. “Una grande sfida. C'è una piccola possibilità che ce la facciano. Ma questo significa altri tre, quattro, forse cinque giorni. Se è viva, crederò in un miracolo. Se verrà salvata, allora crederò due volte in un miracolo” ha commentato Alexander Yakovenko della "Russian Mountaineering federation". Per salire sul Pobeda, dal campo base alla cima, ci vogliono in genere dai 5 ai 10 giorni. L’Ambasciata d’Italia ad Astana (competente sul Kirghizistan) segue la vicenda mantenendo contatti con le autorità locali e con i familiari di Sinigaglia. Già il 16 agosto per tentare un recupero – come ha riferito Lo Scarpone, portale del Cai – è stato inviato sul posto un elicottero militare Mi-8 con a bordo sei soccorritori. A causa delle condizioni meteorologiche avverse, il mezzo è stato però costretto a un atterraggio di emergenza, ad oltre 4 mila metri di quota, che ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Nel brusco atterraggio, alcuni soccorritori e membri dell’equipaggio hanno infatti riportato ferite di varia entità. Si è dunque proceduto all’invio di un secondo elicottero, per proseguire l’operazione di soccorso. A causa del peggioramento delle condizioni meteo, e del calare della notte, non è stato possibile portare a termine nell’immediato l’evacuazione degli alpinisti, bloccati sulla montagna. I soccorsi sono ripresi il giorno successivo. Secondo dichiarazioni del ministero, è stata istituita una commissione speciale per indagare sull'incidente dell'elicottero militare, identificarne le cause e valutare le condizioni tecniche del velivolo.

Sinigaglia, originario di Melzo, impiegato in una azienda di cyber security,  sul suo account social, ha postato numerose foto delle sue ascese in Italia e all'estero, tra cui l'Aiguille de Rochefort del massiccio del Monte Bianco lungo il confine francese (4.001 metri), la Punta Nordend del gruppo del Monte Rosa lungo il confine svizzero (4.609 metri), l'Elbrus in Russia (5.642 metri), la Punta Lenana (4.985 metri) e il Nelion in Kenya (5.188 metri), il Kilimangiaro in Tanzania (5.895 metri), il Khan Tengri in Kazakistan (7.010 metri), il Korzhenevskaya in Tagikistan (7.105 metri) e il Weisshorn in Svizzera (4.505 metri). (23 ago – red)

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