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CIRIELLI: SALVINI-MACRON?
FRANCIA PAESE AMICO

CIRIELLI: SALVINI-MACRON? <br> FRANCIA PAESE AMICO

“Io credo che l'episodio vada minimizzato, sinceramente”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, Edmondo Cirielli,  viceministro degli Esteri ed esponente di Fratelli d'Italia, commenta la notizia che il governo francese ha convocato l'ambasciatrice dopo l'“attaccati al tram” di Matteo Salvini ad Emmanuel Macron, sull'invio di contingenti militari in Ucraina. “Ha parlato il ministro Tajani per dare la nostra posizione, sarebbe stato diverso se quelle frasi le avesse dette Giorgia Meloni. Bisogna saper distinguere. Questa non è una crisi diplomatica”. Non è stata un'uscita delicata però… “No, ma non lo erano state a suo tempo neanche uscite pesanti del leader del partito di Macron o dell'allora ministro degli Interni, oggi della Giustizia. Noi ci irritammo, come stavolta hanno fatto loro, protestammo, poi tutto finì lì. Tajani disertò un vertice, ma 20 giorni dopo ci fu il bilaterale Macron-Meloni. Perché la verità è un'altra. Che Italia e Francia sono Paesi amici, agiscono spesso di concerto, sono anche legati da un importante trattato. Non si rovinano certo rapporti di questa importanza per frasi poco diplomatiche di qualche esponente di governo. In questi casi accade che di fronte a uscite pesanti si facciano doglianze, si ricevano spiegazioni e la questione si chiude. Bisogna anche capire il contesto. Noi capimmo allora che la Francia era in campagna elettorale e c'era chi aveva interesse ad alzare i toni, quindi ne tenemmo conto. Anche qui ci sono le Regionali alle porte e si tendono ad alzare i toni. E poi c'è un'altra cosa, un tema di polemica politica internazionale”, “il presidente francese è il capo di un partito in Europa e sostiene la Commissione, Salvini è leader di una forza della destra che è all'opposizione. Ci sono anche scontri tra famiglie politiche”. (25 ago - red)

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