Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GAZA, 200 GIORNALISTI
MORTI DA INIZIO GUERRA

GAZA, 200 GIORNALISTI <BR> MORTI DA INIZIO GUERRA

Cinque giornalisti che lavoravano per organi di stampa internazionali sono stati uccisi ieri mattina negli attacchi israeliani all'ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, che hanno causato un totale di 20 morti, secondo la difesa civile dell'enclave. Secondo Mahmoud Bassal, portavoce dell'organizzazione, il primo attacco è stato effettuato utilizzando un drone esplosivo, seguito da un bombardamento aereo mentre i feriti venivano evacuati. Tra i giornalisti uccisi figurano Mohammad Salama, che lavorava per Al-Jazeera, Hussam Al-Masri, un dipendente della Reuters, Mariam Dagga, che lavorava per l'Associated Press, e altri due professionisti: Moaz Abu Taha e Ahmad Abu Aziz, come identificati dal Sindacato dei giornalisti palestinesi.

Prima dell'annuncio di queste morti, il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) e Reporter senza frontiere (RSF) avevano contato quasi 200 giornalisti uccisi dall'inizio della guerra a Gaza, innescata dall'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. RSF ha dichiarato in una nota di “condannare con la massima fermezza” l'attacco israeliano e si chiede: “Fino a che punto si spingeranno le forze armate israeliane nel loro tentativo di eliminare gradualmente le informazioni a Gaza? Per quanto tempo ancora sfideranno il diritto internazionale umanitario?”. Thibaut Bruttin, direttore generale di RSF, aggiunge che “Dieci anni dopo l'adozione della risoluzione 2222 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che protegge i giornalisti in tempo di conflitto, l'esercito israeliano ne ignora l'applicazione. RSF chiede una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza per garantire che questa risoluzione venga finalmente rispettata e che vengano adottate misure concrete per porre fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti, proteggere i giornalisti palestinesi e consentire a tutti i giornalisti di accedere all'enclave”.

La strage di ieri, l’ennesima, ha suscitato indignazione e condanna a livello internazionale anche se il Commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite responsabile per i rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha denunciato l'inazione della comunità internazionale di fronte al conflitto nella Striscia. Da parte sua, su X  il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha scritto che “Israele esprime profondo rammarico per il tragico incidente all'ospedale Nasser nella Striscia di Gaza”. “Israele – ha aggiunto Netanyahu -apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili. Le autorità militari stanno conducendo un'indagine approfondita. La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas. I nostri obiettivi legittimi sono sconfiggere Hamas e riportare a casa i nostri ostaggi”. (26 ago - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)