“Sono stupita. Da tempo la premier comunica con monologhi senza contradittorio. Discorsi autocelebrativi che negano la realtà”. Così la leader del Pd Elly Schlein, in una intervista a La Repubblica, commenta il discorso di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini. “Ma le pare possibile che non abbia mai citato la sanità pubblica, i dazi, dimenticato la scuola pubblica? Che non abbia detto una parola su salari e precarietà, quando questa estate un gran numero di italiani non è riuscito nemmeno a partire per le vacanze. Niente, tutto rimosso”. E sostiene che anche se i dati sull’occupazione siano in aumento è più povero: “C'è troppo lavoro povero e precario. Poi se uno va a vedere nel dettaglio scopre che l'occupazione è aumentata tra gli over 50, mentre i giovani fanno fatica come prima, il 31,5 per cento delle donne occupate lavora in part time contro l'8 degli uomini, e la metà con meno di ottomila lordi l'anno? Part time forzato, perché non trovano di meglio”, “l'economia frena, i dazi peggioreranno le cose e ancora non ci ha detto come intende aiutare imprese e lavoro. L'occupazione cresce più del Pil, e non aumentano le ore lavorate: sono dati eloquenti”. Cosa farebbe se fosse al governo? “Due cose, per cominciare. Introdurre il salario minimo, che c'è in ventidue paesi. Com'è noto la nostra proposta la destra l'ha messa sul binario morto, ma la riproporremo. E in secondo luogo intervenire sul costo dell'energia. Disallinearlo da quello del gas, ed impedire così di avere le bollette più care d'Europa. È una delle principali ragioni di perdita di competitività delle imprese”. Che autunno sarà? “Di lotta. In Europa bisognerebbe subito pensare a mettere in cantiere gli investimenti comuni, altrimenti dopo il Pnrr rischiamo una brusca frenata dell'economia. Al Meeting Meloni con grande ipocrisia ha finto di essere d'accordo ma non ha mai fatto questa battaglia, e ha sempre difeso i veti nazionali che ci riducono al margine”. (28 ago - red)
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