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direttore Paolo Pagliaro

OCCUPATI IN CRESCITA,
MELONI ESULTA

 OCCUPATI IN CRESCITA, <BR> MELONI ESULTA

 A luglio, secondo i dati provvisori forniti dall’Istituto italiano di statistica, il numero di occupati, pari a 24 milioni 217mila, è in crescita rispetto al mese precedente. Aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 448mila) e i dipendenti a termine (2 milioni 567mila), mentre diminuiscono gli autonomi (5 milioni 202mila).

L’occupazione cresce anche rispetto a luglio 2024 (+218mila occupati in un anno), per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti (+351mila) e degli autonomi (+55mila) e del calo dei dipendenti a termine (-188mila). Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di inattività crescono, raggiungendo il 62,8% e il 33,2% rispettivamente, mentre il tasso di disoccupazione scende al 6%. Numeri che fanno esultare governo e maggioranza, a partire dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni:  “Secondo l’ultima rilevazione Istat, anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8% e quello di disoccupazione scende al 6%. Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in

più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti, che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più

crescita per l’Italia” scrive su X il premier. “i numeri non mentono”, si dice, ma come di consueto la lettura politica dei dati economici non è univoca: -“Ormai il canovaccio è chiaro, per quanto stantio. Oggi Giorgia Meloni e il suo adorante coretto parlamentare festeggiano l’aumento dell’occupazione a luglio 2025 rispetto a luglio 2024: +218.000 occupati. Peccato non dicano che, sempre secondo Istat, il dato è più che trainato dall’aumento dell’occupazione over 50, +288.000 unità nello stesso periodo. Nelle altre fasce di età l’occupazione o diminuisce o resta stabile. Ed è esattamente quello che vediamo da tre anni a questa parte, cioè da quando si è insediata Meloni. L’occupazione cresce solo grazie agli over 50, frutto di una politica del ‘fine lavoro mai’ portata avanti dal falco Giorgetti, a colpi di macete su tutti i canali di pensionamento e a colpi di irrigidimento dei requisiti pensionistici in generale. Alla faccia dei racconti da bar della Lega, che tuonava di superamenti della legge Fornero. Per non parlare del fatto che questi aumenti occupazionali sono contraddistinti da lavoro povero” afferma in una nota Elisa Pirro, capogruppo M5S in Commissione bilancio del Senato.   Tra le categorie produttive, Confcommercio invece commenta:  “Nonostante le turbolenze e le incertezze interne e internazionali, il mercato del lavoro si conferma, anche a luglio, tra gli ambiti più solidi della nostra economia, consolidando un trend di crescita che permane da oltre 4 anni. Questa tendenza, pur in presenza di un inevitabile rallentamento, continua a rappresentare la chiave per una possibile ripresa dei consumi e di un conseguente miglioramento dell’economia alla luce di un costante apporto dell’occupazione a tempo indeterminato all’innalzamento dei livelli occupazionali e alla sostanziale diffusione, al netto dei fattori demografici, tra le diverse fasce d’età”. (Roc) 

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