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direttore Paolo Pagliaro

MO, ALBANESE: SANZIONI
USA PERSECUTORIE

MO, ALBANESE: SANZIONI <BR> USA PERSECUTORIE

Le sanzioni Usa nei miei confronti sono "punitive e persecutorie, vengo punita per aver svolto il mio lavoro che ha un unico obiettivo: servire le Nazioni Unite facendo ciò che mi hanno chiesto, monitorare le violazioni di diritto internazionale commesse da Israele in quanto potenza occupante nel territorio palestinese e la difesa dei diritti umani, per questo sono persecutorie, ad personam e da respingere istituzionalmente, non è una cosa in cui mi posso difendere da sola”. Francesca Albanese, relatrice Onu per i territori palestinesi occupati, parla nella Sala Nassirya di Palazzo Madama, in una conferenza promossa dal capogruppo rossoverde Peppe De Cristofaro, dedicata all'impatto delle sanzioni Usa nei suoi confronti. Nelle sanzioni, spiega, “non si sta parlando di contatti economici o donazioni, io non ricevo donazioni: adesso sono in sabbatico ma quando lavoro percepisco lo stipendio o altre entrate, e in questo momento mancando la possibilità di avere un conto corrente bancario non posso percepirli ma neanche posso fare altro: per fare un esempio pratico, sono rientrata in Italia a Napoli per ragioni familiari, in questi casi affitto sempre la macchina ma non posso più farlo perché non ho una carta di credito. Le complicazioni sono effettive per me, devo girare con i contanti. E ogni persona americana che collabori con me è passibile di sanzioni pecuniarie e arresto fino a 20 anni”. "Altri governi - rivela - hanno espresso la loro solidarietà direttamente, pubblicamente, in pubblico e in privato ma non il governo italiano. Ma neanche altre istituzioni, al di là dei parlamentari”.Rispetto alle parole del premier Giorgia Meloni, che ha assicurato che il governo garantirà la sicurezza dei connazioali a bordo della Global Sumud Flotilla, Albanese si mostra scettica: “E che vuol dire? Avete chiesto cosa vuol dire in pratica? Quando un rappresentante delle istituzioni si esprime, poi ci sono delle domande di seguito alle loro affermazioni o no? Se fossi una giornalista io le chiederei che cosa vuol dire in pratica”. “A chi li manda gli aiuti il governo? Sono stata a Rafah come ci sono stati i parlamentari italiani, non c’è aiuto che entri in modo libero, dignitoso e protegga la dignità umana a Gaza. Ma soprattutto a uno Stato che è accusato di genocidio, di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, a cui è ordinato di smettere l’occupazione, perché dovrebbe essere lasciato il potere di gestire gli aiuti? La distribuzione degli aiuti gestita da Israele ha già ammazzato 1700 persone, ma di cosa stiamo parlando? Ci si nasconde dietro le parole, le chiacchiere stanno a zero, la storia già ci sta giudicando, i nostri concittadini che si stanno mobilitando ci stanno già giudicando in questo momento. Arriverà anche il giudizio dei tribunali, spero presto” sottolinea la relatrice Onu. Che risponde così alla cronista del Tempo Giulia Sorrentino, al centro delle polemiche per la sua esclusione ieri da una conferenza stampa del M5S dedicata alla Flotilla, in merito a presunte frequentazioni con personaggi ritenuti vicini ad Hamas, come Mohammad Hannoun, sanzionato dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti: "Sono morte di fame quasi 400 persone e c’è gente che sta facendo i soldi dietro questa roba. Il 70% dei 1700 palestinesi uccisi a Gaza mentre andavano a cercare la farina, sono morti lì dove distribuisce gli aiuti la Gaza Humanitarian Foundation, siamo all’interno di fenomeni di un‘illegalità apocalittica, e io parlo di questo da 695 giorni senza sosta, e sono distrutta, stanca, quindi ci sta che mi dimentichi di chiedere il pedigree a quelli che mi chiedono una foto”. Sull’episodio specifico contestato, Albanese spiega: “Sono stata invitata dalla mia assistente di ricerca a Lenno, dopo la presentazione del mio rapporto: siccome avevo bisogno di riposo, ho trascorso tre giorni sul lago di Como, e mi hanno chiesto di presenziare a questo incontro: se la colpa che mi si attribuisce è di non aver guardato chi c’era dietro gli organizzatori, me la prendo questa colpa. Ma possiamo continuare adesso a parlare del genocidio?”. (Roc)

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