"Ieri ho ricevuto una lettera anonima, spedita dagli Stati Uniti, precisamente dalla città di Carol Stream, nei pressi di Chicago, contenente insulti volgari, intimidazioni e un linguaggio intriso di odio. L’attacco è rivolto alla mia persona, quale sindaco della città di San Giuliano Terme, colpevole – secondo gli autori – di aver accolto nella nostra terra, con umanità e solidarietà, Marah, giovane palestinese, morta dopo essere riuscita a fuggire da Gaza per curarsi a Pisa". A renderlo noto, sui social, è il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli, che lo scorso 20 agosto aveva organizzato le esequie di Marah Abu Zhuri, la giovane donna palestinese di vent’anni arrivata il 13 agosto all’ospedale di Santa Chiara di Pisa dopo essere stata evacuata dal governo italiano con un corridoio umanitario da Gaza e morta il giorno successivo a seguito delle sue condizioni di “severo deperimento organico” riscontrate dai medici. "Il fatto che un sindaco italiano venga insultato e minacciato da oltre oceano per aver accolto con rispetto e dolore una giovane vittima civile dimostra quanto sia profondo il clima di disumanizzazione e di avvelenamento del dibattito pubblico mondiale" prosegue il primo cittadino del comune pisano, per poi assicurare e puntualizzare: "Ma se chi minaccia crede di intimidirci, sbaglia. Profondamente. Marah non è morta per caso. Marah è morta di genocidio, un genocidio portato avanti dal Governo Israeliano. È una delle oltre 64.000 vittime civili della carneficina in corso a Gaza, un’area martoriata dove i diritti umani vengono calpestati ogni giorno. E mentre accadono questi fatti, sconcertano, ancora una volta, il silenzio e l’indifferenza delle istituzioni più alte del nostro Paese. D’altra parte per essere partigiani serve coraggio, quello che non ha questo governo che cerca di galleggiare sottomesso tra i potenti del mondo per non fare torto a nessuno. La lettera anonima è già stata trasmessa alle autorità competenti, affinché venga valutata per i possibili profili di reato". "Oggi sarebbe stato il ventesimo compleanno di Marah - aggiunge il sindaco - Purtroppo non possiamo farti gli auguri, ma possiamo continuare ad impegnarci per contribuire alla fine di questo massacro". Ai funerali, lo scorso 20 agosto, era presente anche il governatore Eugenio Giani, che oggi definisce “disgustosa e vile” la lettera intimidatoria. Esprimendo piena solidarietà e vicinanza al sindaco, il presidente condanna fermamente il gesto e sottolinea come esso sia purtroppo la spia “di un confronto pubblico troppo spesso dominato da sentimenti di odio e mancanza di umanità tra popoli, su cui l’intera comunità internazionale è chiamata a riflettere e ad agire”. Secondo il presidente, sulla questione palestinese in particolare occorre mettere in campo “ogni sforzo per arrivare alla fine del genocidio voluto dal governo Netanyahu e giungere finalmente al riconoscimento dello Stato di Palestina, indipendente, libero e sovrano”. (Roc)
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