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AGENAS, FURLAN (IV): COMMISSARIAMENTO BRUTTISSIMO SEGNALE

Roma, 10 set - Il commissariamento di Agenas, disposto dal ddl approvato oggi in Senato in prima lettura, “è un bruttissimo segnale, siamo all'ennesimo commissariamento. Tra l'altro fatto senza minimamente tener conto delle proposte emendative di tutte le forze di opposizione”. Lo dice Annamaria Furlan, senatrice di Italia Viva, che rimarca: “La maggioranza fa da sola, commissaria, taglia i fondi alla sanità, mette in un angolo ogni volta le regioni: non è stata nemmeno accettata la nostra proposta che voleva far collaborare di più le regioni e dar loro un ruolo più importante. La maggioranza procede con la formula ‘ti sento e poi faccio esattamente come voglio’. E poi abbiamo chiesto dei criteri trasparenti nella scelta del commissario”: invece “altro che trasparenza, s vuole superare un tema importantissimo, quello del conflitto degli interessi, quello dell'incompatibilità, ma così si porta allo sfascio la sanità pubblica”. Sanità che è già abbastanza piegata da carenza di personale, ha ricordato Furlan anche in aula. "Basta vedere che le famiglie si stanno indebitando per curarsi, e chi non è nemmeno più in grado di indebitarsi per lo stato di povertà rinuncia. Noi abbiamo subito in questi ultimi due anni dei tagli alla sanità davvero importanti da parte del centrodestra: siamo il fanalino di coda di tutta l'Europa per gli investimenti nella sanità e nel frattempo la gente continua i viaggi della speranza dal sud al nord per curarsi. È una cosa ormai davvero insopportabile". Nel ddl Agenas è compreso anche un intervento per il Bambin Gesu' e anche in questo cas "avevamo chiesto che parte di quelle risorse fossero adoperate proprio per rinnovare il contratto. Il contratto è scaduto da quasi 8 anni, ogni lavoratore, ogni lavoratrice del Bambin Gesù ha perso due tornate contrattuali. Anche su questo la destra ha detto di no, quindi continuiamo a vedere i nostri giovani, che hanno percorsi importanti di studi per le competenze sanitarie, andare all'estero perché qua con questa maggioranza la sanità pubblica ha poco, poco futuro".
(Po / Sis)

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