di Paolo Pagliaro
In gran parte d’Italia l’anno scolastico è cominciato oggi, ma la notizia non è questa. La notizia, buona, è che per la prima volta il numero dei ragazzi che hanno abbandonato gli studi prima del tempo è sceso, l’anno scorso, sotto la soglia del 10%. Raggiungendo così gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, che ha emanato direttive e stanziato risorse per avere cittadini istruiti.
Il dato del 2024 conferma una tendenza positiva iniziata una decina d’anni fa e che peraltro non è omogenea: l’abbandono scolastico è ancora attorno al 15% in Sicilia, Sardegna e Alto Adige. Ma anche lì si segnalano progressi. Il miglioramento è frutto di diversi fattori , tra cui politiche pubbliche efficaci, ma il merito principale va riconosciuto agli insegnanti, fondamentali per creare una scuola inclusiva e capace di motivare gli studenti a rischio di abbandono
Grazie anche ai fondi europei del Pnrr, quest’anno molte scuole hanno costituito team dedicati alla prevenzione della dispersione scolastica.
Per un aspetto, gli insegnanti italiani vedono però l’Europa ancora molto lontana: nelle scuole superiori il loro stipendio iniziale è di 28 mila euro lordi l'anno, mentre i colleghi tedeschi ne guadagnano 61 mila, più del doppio, gli spagnoli 42 mila, gli olandesi 38 mila. A fine carriera i docenti tedeschi arrivano a 82 mila euro, gli italiani si fermano a 43.
Cinque anni fa il professor Lorenzo Fioramonti, ministro dell’istruzione nel governo Conte bis in quota 5 Stelle, chiese 2 miliardi per aumentare gli stipendi degli insegnanti. Non li ottenne e per protesta si dimise. Per la serie “politici da riabilitare”.