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ALMASRI: GIUNTA CHIEDE
NOTIZIE SU BARTOLOZZI

 ALMASRI: GIUNTA CHIEDE <br> NOTIZIE SU BARTOLOZZI

 La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha approvato, con i voti della maggioranza e senza la partecipazione delle opposizioni, la richiesta di rivolgere al Tribunale dei ministri e alla Procura di Roma chiarimenti sulla posizione di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia. L’iniziativa, spiegano i promotori, punta a verificare se la dirigente sia indagata e per quali fatti, con l’idea di valutare un’eventuale connessione con i reati contestati ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano nella vicenda Almasri. Una mossa giudicata inusuale dalle opposizioni: la Giunta, sottolineano, si occupa per mandato costituzionale dei soli parlamentari e ministri. Il relatore sul caso Almasri, Federico Gianassi (Pd), ha definito la richiesta “estranea al lavoro della Giunta”, chiarendo che “il reato ‘connesso’ non è un reato che comporta l’immunità ministeriale, come nel caso del reato ‘in concorso’”. Inoltre, ha aggiunto Gianassi, “per la dottoressa Bartolozzi non abbiamo elementi chiaramente relativi a un suo procedimento penale”. Parole che hanno suscitato la reazione di Fratelli d’Italia. “Ci sono stati alcuni passaggi oggi in cui la terzietà ci è sembrata fosse un po’ dimenticata”, ha dichiarato la deputata Ylenja Lucaselli, secondo la quale le valutazioni del relatore e dello stesso presidente della Giunta, Devis Dori (Avs), “sono parse più dichiarazioni di voto politico che non valutazioni di ruolo”.

Lo stesso Dori, al termine della seduta, ha confermato di aver “preso atto e messo ai voti la richiesta della maggioranza” e di averla quindi trasmessa al presidente della Camera Lorenzo Fontana. Ha però puntualizzato che la richiesta “appare assolutamente ultronea rispetto all’oggetto della domanda di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi nonché del sottosegretario Mantovano”. La Giunta tornerà a riunirsi la prossima settimana per l’esame della proposta del relatore Gianassi, con voto finale previsto per il 30 settembre sui casi che riguardano i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. Sul fronte politico, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ribadito che “adesso è tutto nelle mani della giunta e successivamente del Parlamento”. “Aver voluto giurisdizionalizzare questo problema, che era essenzialmente politico, ha un po’ scombinato quelle che sono anche le regole della comunicazione – ha aggiunto – perché sin dall’inizio noi abbiamo avuto le mani legate da quello che si chiamava segreto istruttorio: certi atti ancora non sono conosciuti. Certamente non sono conosciuti da noi”.

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