L’attacco alla Global Sumud Flotilla è “inaccettabile” e il governo esprime “ferma condanna”, ma “il clima è preoccupante” e una volta che le imbarcazioni della spedizione umanitaria "saranno uscite dalle acque internazionali non saremo in grado di garantirne la sicurezza”. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa urgente alla Camera, ribadisce la posizione dell’esecutivo sulla missione internazionale che ieri è stata attaccata da droni in acque internazionali. “Non può essere presa come una manifestazione di libertà quando quella libertà entra in un altro Paese che lo considera un atto ostile”, prosegue Crosetto ricordando che “ciò che è accaduto riguarda la sicurezza dei nostri connazionali”. Ma “è necessario mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini italiani per portare aiuti a Gaza? Il governo – incalza il ministro della Difesa - ha sostenuto lo sforzo umanitario, siamo in grado di far giungere in poche ore e in sicurezza gli aiuti che la Flotilla sta portando”. “Ci siamo chiesti cosa potevamo fare, come Governo e come Difesa. Quello che abbiamo voluto fare è inviare una nave, la fregata Fasan, alla quale se ne aggiungerà un’altra, la nave Alpino, che dispone di altre capacità. Ma non è nelle nostre intenzioni muovere navi italiane per dichiarare guerra a un Paese amico, il nostro obiettivo è un altro: prendere atto e far capire il rischio che corre chi è a bordo, indipendentemente dal fatto che sta andando a fare del bene”, sottolinea Crosetto spiegando che “stiamo trattando a una via di uscita che consenta di ottenere il massimo risultato: gli aiuti a Gaza e la sicurezza dei nostri connazionali. Continueremo a lavorare affinché non accada nessun incidente. Qualsiasi conseguenza possa accadere deve essere messa in previsione. Spero che venga accettata la soluzione di portare gli aiuti a Cipro e, attraverso l'intervento del Governo e della Cei, far arrivare questi aiuti a Gaza”.
“Israele ha il diritto di difendersi dal terrorismo ma l'attacco alla Flotilla non ha giustificazioni”, ha detto il deputato di Forza Italia, Roberto Bagnasco. “Condannare l'accaduto non significa mettersi contro Israele – ha proseguito Bagnasco - L'Italia è stata il Paese occidentale più impegnato sul fronte umanitario a favore di Gaza, altro che indifferenza o complicità. Le accuse dell'opposizione sono strumentalizzazioni per tentare di piegare una tragedia al gioco politico”. “Non si può riconoscere la Palestina finché c’è Hamas: faremmo un favore ai terroristi. In questo momento non c’è bisogno di strumentalizzare missioni umanitarie per creare problemi al paese e alla sicurezza nazionale”, ha detto Paolo Formentini, della Lega, intervenendo in Aula alla Camera dopo l'informativa del ministro della Difesa Guido Crosetto sugli attacchi alla Global Sumud Flotilla. “Non staremo mai con Carola Rackete che sperona le navi, non staremo mai con Francesca Albanese che semina odio, non staremo mai con Ilaria Salis che incita alla violenza”, ha proseguito Formentini suscitando le proteste dell’opposizione. Interviene il presidente di turno Fabio Rampelli: “Non si capisce perché quando parlate voi non volete essere disturbati, ma quando parlano gli altri fate così”, ha detto Rampelli rivolgendosi alle minoranze. Attacca il Pd: “Sono tre anni che la presidente Meloni fa la vittima. Ora basta, le vittime sono altre. Che cosa aspettate? Che non ci sia più niente e nessuno da riconoscere in Palestina? Non vede che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina? Bisogna riconoscere lo Stato di Palestina, non è solo un gesto politico ma un atto di giustizia”, ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein. "La Flotilla fa dispetto a lei? Al governo?”, Meloni “esca dalla megalomania”, ha concluso Schlein. (sip - 25 set)
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