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Dall’Argentina alla Sapienza per studiare come gli antichi trattavano l’obesità

Dall’Argentina alla Sapienza per studiare come gli antichi trattavano l’obesità

Arriverà nelle prossime settimane dalla Terra del Fuoco, in Argentina, la dottoressa Oriana Sangiovanni, biologa presso l’Istituto di Scienze Polari, Ambiente e Risorse Naturali dell’Università della Tierra del Fuego (ICPA), per svolgere attività di studio e ricerca presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nell’ambito del progetto “Nuove strategie per il trattamento dell’obesità: lezioni dagli antichi abitanti della Terra del Fuoco”.

La partecipazione della dottoressa Sangiovanni è resa possibile da una borsa di studio concessa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e si inserisce nell’Unità di Ricerca “Scienza dell’alimentazione e nutrizione umana” del Dipartimento di Medicina Sperimentale, dove operano la professoressa Eleonora Poggiogalle, che sarà la sua tutrice, e il professor Lucio Gnesi, direttore della linea di ricerca.

“L’iniziativa alla quale parteciperà la dottoressa Sangiovanni è legata a una ricerca iniziata già da tempo alla Sapienza”, spiega a 9Colonne il professore dell’Università della Tierra del Fuego (UNTDF) Fernando Dobarro. Dobarro, che ha vissuto in Italia per 25 anni, fino al 2014, è tra i protagonisti della relazione scientifica instaurata fra la sua università e l’Italia.

“Già a pochi mesi dal nostro arrivo siamo entrati in contatto con l’Addetto Scientifico dell’Ambasciata dell’epoca, il professor José M. Kenny, e abbiamo iniziato a tessere collaborazioni tra la UNTDF e l’Italia. Uno dei primi risultati fu la realizzazione del Foro ItArEnabio a Ushuaia nel 2018, dedicato a Energia-Ambiente-Bioeconomia. Abbiamo avuto una partecipazione molto ampia, con più di 150 scienziati e tecnologi, dei quali oltre 50 provenivano dall’Italia. In quell’occasione partecipò anche, tenendo un corso su Percezione Remota Satellitare, il professor Maurizio Fea de La Sapienza, ex funzionario dell’Agenzia Spaziale Europea. Lì conoscemmo colui che attualmente è Console Onorario a Ushuaia, Moreno Salvatore. Nacque così la possibilità per un nostro dottorando, l’ingegnere biomedico Antonio Dell’Osa, di ottenere un grant di ricerca a Cagliari, per lavorare con il professor Alberto Concu e il suo gruppo su un problema di rilevazione di lesioni ossee tramite bio-impedenza. Nel 2021 arrivò all’Ambasciata l’attuale Addetto Scientifico, professor Salvatore Barba, con il quale abbiamo ulteriormente rafforzato i legami con il MAECI e con le istituzioni italiane. Dell’Osa ha vinto nel 2024 un altro grant del MAECI per lavorare sulla tomografia per impedenza elettrica presso l’International Centre for Theoretical Physics dell’UNESCO a Trieste”.

Dobarro sottolinea che la borsa di studio vinta dalla dottoressa Sangiovanni ha un forte significato per l’università: “Il fatto che una delle nostre giovani laureate sia riuscita a ottenere una borsa di studio prestigiosa come quella del MAECI e a lavorare in un’università di primo livello internazionale come La Sapienza, incentiva studenti e ricercatori a impegnarsi con energia nelle attività di ricerca e docenza, mostrando come questo sforzo nel tempo produca risultati, non solo a livello personale ma anche per il territorio. Puntare all’eccellenza nella formazione richiede molto impegno, ma quando si raggiungono i risultati è gratificante per l’individuo e per la comunità. Il nostro Istituto e tutta l’università sono molto orgogliosi del risultato ottenuto dalla dottoressa Sangiovanni. Speriamo di poter continuare con queste collaborazioni con l’Italia sia in ambito scientifico e tecnologico che culturale”, ha concluso.(red)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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