Roma, 20 set - "Dati e numeri servono non solo a raccontare la quantità, ma anche a descrivere in maniera corretta, se fatta la raccolta di dati in modo appropriato, di fronte a che cosa ci troviamo, a leggere il fenomeno, a capirne le radici e quindi a offrire le misure e le risposte più adeguate". Così Valeria Valente, senatrice Pd, intervenuta a Palazzo Madama alla prresentazione del libro “Perché contare i femminicidi è un atto politico” di Donata Columbro (Feltrinelli editore). "È una battaglia di civiltà - aggiunge - di progresso e soprattutto è una battaglia preziosa ed utile per contrastare in maniera adeguata ed efficace il fenomeno della violenza maschile contro le donne. Come dice l'autrice nel suo bel testo, c'è un compito delle istituzioni che è quello di dare piena attuazione alla legge 53 del 2022", che prevede disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere e, "che è arrivata al massimo forse possibile nelle condizioni date in questo momento storico, per l'impegno delle istituzioni. Una legge - continua Valente - approvata all'unanimità dal Parlamento, ma che resta ancora carta morta perché non viene attuata in maniera piena, mancano i decreti attuativi da parte del ministero della Giustizia e del ministero dell'Interno: credo che si debba levare una voce dura e arrabbiata delle donne che chieda sia data portata concreta e pratica a quella legge, perché quella legge impone una raccolta di dati sistematici e periodici non solo all'Istat, ma soprattutto che le banche dati di tutti i ministeri parlino e dialoghino tra di loro raccogliendo dati esattamente ella stessa maniera, indagando le stesse cose e quindi ponendosi nella condizione per poter dialogare. Un'attività che se fatta bene e fatta in maniera tempestiva, consente di evitare l'escalation del fenomeno della violenza e quindi fare un'attenta valutazione del rischio in tempo utile". Infine, rileva la senatrice, "a fianco a questo impegno delle istituzioni deve esserci quello non sostituibile delle reti antiviolenze e delle associazioni e delle reti femministe, che possono andare oltre l'impegno e il racconto delle istituzioni e raccontare in maniera più dettagliata la vita e la storia di queste donne: ed è che fa Donata Columbro nel suo testo. La voglio ringraziare per questo, perché credo che sia uno stimolo importante per la rete antiviolenza e per le istituzioni a raccontare in maniera corretta questo fenomeno. Dati e numeri - ribadisce Valente - non sono una cosa fredda, sono in questo caso qualcosa che ci aiuta a entrare nelle vite di queste donne e tante volte entrarci in tempo giusto e nella maniera più efficace". (PO / Roc) ////
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