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TRUMP: DURE SANZIONI
AL PETROLIO RUSSO

TRUMP: DURE SANZIONI <BR> AL PETROLIO RUSSO

Washington preme sul tasto della “linea dura” nei confronti di Mosca dopo la catena di “nulla di fatto” in cui si sono risolti pressoché tutti i confronti di alto livello nel tentativo di giungere a una soluzione per la crisi ucraina. Il Dipartimento del Tesoro americano ha infatti annunciato nuove sanzioni contro il settore petrolifero russo, un passo che potrebbe rivelarsi estremamente doloroso per il Cremlino e che avviene il giorno dopo l'annullamento – annunciato da Trump – del faccia a faccia con l’omologo russo che si sarebbe dovuto svolgere a Budapest. “Ora è il momento di fermare le uccisioni e di un cessate il fuoco immediato”, ha dichiarato il Segretario al Tesoro Scott Bessent in una nota. “Dato il rifiuto del Presidente Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sta sanzionando le due maggiori compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina bellica del Cremlino. Il Tesoro è pronto a intraprendere ulteriori azioni, se necessario, per sostenere gli sforzi del Presidente Trump per porre fine a un'altra guerra. Incoraggiamo i nostri alleati a unirsi a noi e ad aderire a queste sanzioni”.

Le due società prese di mira sono Rosneft e Lukoil, insieme ad alcune delle loro controllate. Le due big valgono più di 50 miliardi di dollari ciascuna e sono due delle più grandi aziende quotate alla Borsa di Mosca. Da parte sua, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della NATO Mark Rutte alla Casa Bianca, Trump ha sottolineato che “Si tratta di sanzioni enormi” che “speriamo non durino troppo a lungo. Speriamo infatti che la guerra finisca”. The Donald non ha nascosto la propria frustrazione per la mancanza di risultati concreti dei suoi incontri con il leader russo: “Ogni volta che parlo con Vladimir – ha detto – abbiamo delle belle conversazioni, ma poi non portano a nulla”. L’inquilino della Casa Bianca ha quindi ribadito quanto già annunciato il giorno precedente, ovvero che “abbiamo annullato l'incontro con il Presidente Putin. Semplicemente, non ci sembrava giusto incontrarci. Non ci sembrava che saremmo arrivati dove dovevamo arrivare. Quindi l'ho annullato, ma lo faremo in futuro”.

Trump ha inoltre auspicato un intervento del leader cinese Xi Jinping che “credo possa avere una grande influenza su Putin” nella risoluzione del conflitto in Ucraina. L’inquilino della Casa Bianca incontrerà la sua controparte cinese settimana a margine del vertice dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) in Corea del Sud e in tale occasione, ha spiegato il tycoon “Parleremo sicuramente di Russia e Ucraina”. In ogni caso, “Gli Stati Uniti restano interessati a incontrare la Russia”, ha dichiarato il Segretario di Stato Marco Rubio. “Saremo sempre interessati al dialogo se ci sarà la possibilità di raggiungere la pace”, ha aggiunto.

Nella stessa occasione ha parlato anche il Segretario generale della NATO Mark Rutte il quale ha stimato che l'aumento della “pressione collettiva” su Mosca, in particolare con l'annuncio di sanzioni americane ed europee, riuscirà probabilmente a “modificare i calcoli di Vladimir Putin, portandolo al tavolo delle trattative”. “Sono assolutamente convinto che non sarà oggi o domani, ma ci arriveremo”, ha affermato Rutte. L’imposizione delle sanzioni petrolifere “è pienamente in linea con la posizione costante dell'Ucraina secondo cui la pace può essere raggiunta solo con la forza ed esercitando la massima pressione sull'aggressore, utilizzando tutti gli strumenti internazionali disponibili”, ha affermato da parte sua l'ambasciatrice ucraina negli Usa Olga Stefanishyna. (23 OTT - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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