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direttore Paolo Pagliaro

Omaggio disegnatori italiani ad Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Omaggio disegnatori italiani ad Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball

Lorenzo Ceccotti, Yoshiko Watanabe (già collaboratrice di Osamu Tezuka, creatore di Astroboy e Doremon), Marco Valerio Gallo, autore degli storyboard del film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, i fumettisti Sergio Algozzino e Francesco Dossena, gli illustratori Eva Villa e Lorenzo Colangeli sono solo alcuni delle decine di artisti del panorama nazionale che dedicano il loro personale omaggio al maestro giapponese Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball ed autore che ha avuto un impatto straordinario sulla cultura popolare mondiale. L'occasione viene dalla quarta edizione di “The Grade”, nuova tappa del progetto di LudoManiacs, associazione che punta ad unire il mondo degli illustratori a quello degli artisti inseriti nel contesto del collezionismo e del modellismo, attraverso eventi che diano tangibile forma ad una metarealtà creata dagli “artigiani dell’immagine” facendo incontrare i giocatori da tavolo, wargames e roleplay ed i fan del fumetto e dell’illustrazione. Dal 25 ottobre al 30 novembre, a La Vaccheria, spazio museale dedicato alla pop art a Roma, il ritorno di The Grade segna anche l’avvio della serie "The Grade: Legends" che celebra artisti leggendari che hanno plasmato l'immaginario collettivo e che per l’occasione si intitola “Ciriciao The Capsule collection” dal tipico saluto di Arale, la bambina robot protagonista dell'universo fantastico di Dr. Slump ideato da Akira Toriyama. Si parte quindi con un omaggio del mangaka giapponese, scomparso nel 2024 a 69 anni, creatore di personaggi carismatici, storie avvincenti e un universo caratterizzato, ricco di dettagli unici ha influenzato non solo i manga e gli anime, ma anche altri media. Il suo stile di disegno, caratterizzato da linee pulite e dinamiche, ha influenzato generazioni di artisti, a partire dal tono comico e citazionale di Dr. Slump fino ad arrivare al Dragonball, pura azione con una vena di comedy propria del Maestro; oppure al fantasy epico di Dragon Quest, o ancora lo stile semplice e ricco in character design di opere come Cowa! e Nekomajin. Il suo approccio innovativo alla narrazione visiva ha stabilito nuovi standard nel settore dei manga e degli anime; la sua capacità di combinare umorismo, azione e emozione ha ispirato almeno tre generazioni di creativi a esplorare nuove possibilità nel campo dell'arte e dell'intrattenimento. Il maestro giapponese ha avuto un ruolo significativo anche nell'industria dei videogiochi, contribuendo con il suo talento al design dei personaggi e allo sviluppo visivo di giochi di grande successo: con "Dragon Quest", oppure "Chrono Trigger" e recentemente anche la trasposizione di “Sandland”. Le opere di Toriyama hanno ispirato numerosi adattamenti cinematografici, serie animate e progetti cross-media: le serie anime di "Dragon Ball" e "Dragon Ball Z", naturalmente, hanno raggiunto una popolarità globale, con milioni di spettatori in tutto il mondo. Oltre alle serie televisive, sono stati prodotti numerosi film di animazione basati su "Dragon Ball", che hanno esplorato storie aggiuntive e nuovi personaggi, contribuendo a espandere l'universo narrativo creato da Toriyama. Naturalmente l'impatto culturale delle opere di Toriyama è evidente anche nel vasto mercato del merchandising. Action figures, abbigliamento, giochi da tavolo e altri prodotti legati ai suoi personaggi e storie sono diventati oggetti di culto tra i fan Toriyama ha la straordinaria capacità di attraversare le generazioni. LudoManiacs nasce a Roma come associazione culturale ludica all’interno del Museo di Arte Contemporanea nel 2012, e ad oggi conta circa 2200 soci sul territorio; gestisce eventi e organizza incontri dedicati al mondo del gioco, all’interno degli spazi in gestione; tra questi, le MacroGamesNights, mensili, serate volte a unire persone di differente formazione per unirle sotto il segno del gioco, che raccolgono oltre 240 presenze per ogni serata ed eventi specifici come IdeaG, giunta alla quinta edizione della tappa romana, gli Asmodays 2016, Giochi Uniti al Macro del 2016, 2017 e 2018, l’organizzazione del Rome Cartoon Festival 2017 presso gli spazi del Guido Reni District, Estati Romane in gioco con i vari municipi romani dal 2020; gli eventi fieristici alle quali partecipa da protagonista fin dal 2015, come Modena Play, Lucca Collezionando, Bologna Nerd Show, Ludomaniacs presenta Modena Nerd; tornei ludici, incontri e appuntamenti dedicati ai diversi tipi di attività promosse, come il gioco, l'illustrazione, pittura e scultura di miniature, attività di game design e game management; e infine corsi di illustrazione e pittura con maestri da tutta Europa. Nel 2016, con Team Nu Type, associazione presente da anni nel mondo del modellismo e del collezionismo, fonda il Buyers Club, “Associazione di Associazioni”, volta a riconoscere trasversalmente la cultura del modellismo tramite l'illustrazione, il modding e il modeling, più una forte componente collezionistica, scelta come medium più immediato per raggiungere un pubblico ampio Nel 2017, a dicembre, nasce MacroGrade, che imposta il suo lavoro basandosi essenzialmente sull’estrapolazione e la rielaborazione da parte degli artisti di elementi fondamentali per la cultura del mondo “nerd” e oggi diventati importanti icone pop, presentate attraverso il lavoro e lo sguardo di autori italiani che si cimentano con l’adattamento di tali emblemi. La prima edizione della mostra, si svolge all’interno del MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma. Il successo di pubblico è tale da chiamare artisti da tutta Italia per la seconda edizione: con l’occasione cambia il suo nome semplicemente in “The Grade” e si ricolloca presso Palazzo Merulana. L’anno successivo il trasloco a La Vaccheria, spazio che viene confermato anche per la quarta edizione. (redm)

“MOVIE ICONS”: A ROMA GLI OGGETTI ORIGINALI DAI SET DI HOLLYWOOD

Più di 100 oggetti originali di scena, costumi e memorabilia, provenienti dai set cinematografici hollywoodiani, sono i protagonisti della mostra “MOVIE ICONS”, promossa dalla Regione Lazio in collaborazione con LAZIOcrea, Museo Nazionale del Cinema di Torino e Theatrum Mundi. In programma dallo scorso 22 ottobre al 3 maggio 2026, l’esposizione di oggetti autentici dai set di Hollywood è stata allestita al WeGil, polo culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea nel cuore di Trastevere, a Roma. Con “MOVIE ICONS” un viaggio nella storia del cinema, nell’evoluzione dei mestieri e della produzione cinematografica e del costume, si trasforma in una mostra di collezionismo dal carattere intramontabile. La mostra sbarca nella Capitale, dopo lo straordinario successo ottenuto a Torino, dove quasi 500mila visitatori hanno affollato per mesi il Museo Nazionale del Cinema, alla Mole Antonelliana. “MOVIE ICONS” è un itinerario che percorre e attraversa il cinema; dalla piuma di Forrest Gump alla bacchetta magica di Harry Potter, dal casco degli Stormtrooper di Guerre stellari fino alla pallottola di Matrix: sono questi solo alcuni degli oggetti di scena originali che si potranno ammirare al WeGil e che hanno plasmato l’immaginario cinematografico negli ultimi 40 anni. “MOVIE ICONS” è un tragitto che passa attraverso il cinema hollywoodiano, fatto di oggetti di scena utilizzati e provenienti dai set di alcuni fra i più grandi e popolari successi, la cui forza evocativa, l’iconicità, sono in grado di suscitare quelle emozioni come solo i film sanno trasmettere. Dal caschetto di Jurassic Park, al leggendario costume di Leonardo delle Tartarughe Ninja, a quelli di Batman e dei tanti supereroi Marvel, alle futuribili spade laser della saga di Guerre Stellari, al temibile guanto di Freddy Krueger, ai costumi di Man in black, La Cosa, Armageddon, Robocop e Io Robot, passando per le maschere di film horror o per i caschi degli Avengers, i guantoni di Rocky, il martello di Thor, la pallottola di “Matrix”, il visore VR di “Ready Player One”. E, ancora, il sogno di Hugo Cabret, la magia della bacchetta di Harry Potter, la paura con “Lo squalo”. Lo spettatore si ritrova catapultato dall’altra parte del grande schermo, al cospetto di autentici memorabilia ammantati di un’aura mitica, divenuti oggetti del desiderio di pochi fortunati collezionisti, o vere e proprie opere d’arte esposte in musei internazionali, per il culto e l’ammirazione degli appassionati della settima arte. “MOVIE ICONS” non è una semplice catalogazione di oggetti dei principali cult movie degli ultimi decenni, ma è un’escursione tra i generi cinematografici, attraverso pezzi originali iconici e costumi, per dare vita a una stratificazione di racconti: dalla semplice memoria del film e della sua storia, fino al backstage e alle diverse professioni del cinema. Di qui l’importanza di tornare agli oggetti tangibili e a una riflessione sul collezionismo e sulla sua evoluzione. Come è cambiato, dunque, l’intero settore con lo sviluppo della tecnologia e l’introduzione del virtuale e del digitale, e quanto diventa rilevante studiare questo cammino, per comprendere l’importanza di riappropriarci della fisicità dell’oggetto, della sua realizzazione, perché divenga parte concreta di un immaginario: la finalità di “MOVIE ICONS” è di sostenere questo viaggio, attraverso gli oggetti e i costumi originali di scena, per conservare e attrarre, nello stesso tempo, le giovani generazioni e consentire loro di entrare in questo mondo e nella sua storia. L’iconicità, la visione reale, per appropriarsi di un universo magico: questo l’obiettivo della mostra. Durante la sua durata, saranno previste attività per il pubblico, incontri tematici e visite guidate per le scuole. La mostra è resa accessibile grazie ai pannelli multisensoriali disposti lungo il percorso espositivo, con una selezione di oggetti di scena realizzati in rappresentazioni visivo-tattili in rilievo trasparente, completi di didascalie in Braille. La descrizione audio è in italiano/inglese e font easy reading ad alta leggibilità. Il progetto per la mostra accessibile è a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino e di Tactile Vision Lab (Torino). (gci)

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