Domani è il World Pasta Day, promosso da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation (IPO) e giunto alla 27ma edizione, che ogni 25 ottobre celebra la pasta come simbolo universale della nostra cultura gastronomica, consumata da quasi 9 italiani su 10 più volte a settimana e con 1 su 3 che la consuma quotidianamente o quasi. E se è vero che la pasta è un prodotto della tradizione che ha saputo evolversi nel tempo, restando saldamente ancorato all’identità italiana, praticamente tutti (96,6%) concordano sul fatto che la pasta è un vero e proprio "ambasciatore" del Made in Italy nel mondo.Non a caso, anche nel 2024 l’Italia ha confermato il suo primato in tema di produzione (4,2 milioni di tonnellate), consumo (23,3 kg pro capite) ed export. È soprattutto quest’ultimo che conferma un comparto fortemente orientato all’estero, con un valore delle vendite oltre confine che ormai eguaglia quello dei consumi nazionali. Parliamo di oltre 2.420 milioni tonnellate (+9,1% rispetto al 2023) per un valore di 4.020 milioni di euro (+4,8% rispetto al 2023). In pratica 80 milioni di porzioni di pasta italiana che lo scorso anno sono state proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi (fonte: Unione Italiana Food). Oggi più che mai, in un contesto globale in costante trasformazione, la pasta si conferma un simbolo universale di italianità, capace di raccontare la nostra storia, promuovere un modello alimentare sano e rafforzare il ruolo dell’Italia nel panorama agroalimentare internazionale.
Secondo una ricerca demoscopica commissionata in queste settimane dai pastai di Unione Italiana Food all’Istituto AstraRicerche, la pasta si posiziona nella Top 5 degli elementi che rendono gli italiani fieri di esserlo (45%), insieme a monumenti (84,9%), arte (75,8%), paesaggi naturali (73,6%) e letteratura (69,2%), addirittura più della musica (39,6%), dell’opera lirica (34,6%) e dello sport (27,3%). Non a caso, per 7 italiani su 10 (69%) se dici Italia pensi pasta, a conferma di un legame indissolubile che negli anni si è trasformato in una questione identitaria, prima ancora della pizza (64,2%), del vino (27,4%) e di salumi e formaggi (18,4%). Per l’85% degli italiani, vederla apprezzata all’estero genera un sentimento condiviso di fierezza. Il legame è così profondo da superare la semplice abitudine alimentare: la pasta diventa un simbolo di appartenenza, un ponte tra le generazioni, un racconto del territorio e una bandiera della nostra cultura nel mondo. Per circa la metà degli italiani, tra i motivi che assegnano primati alla pasta ci sono la sua riconoscibilità al livello internazionale (49,3%), la sua rappresentatività di uno stile alimentare sano e sostenibile (42,1%), la sua capacità di raccontare la ricchezza e la varietà del territorio italiano e delle sue regioni (40,6%) e di essere depositaria di tradizione e saper fare italiano (39,2%). Molto apprezzate anche le sue caratteristiche di cibo conviviale (36%) e la semplicità che la rende un piatto versatile e riproducibile secondo i propri gusti (33,6%). Ma la pasta è considerata anche un pilastro dell’alimentazione: per 2 italiani su 3 (66,6%) è infatti l’alimento più rappresentativo della Dieta Mediterranea, più dell’olio (56,3%), della verdura (47,5%), del pesce (44,9%) e della frutta (39,5%). Tra gli alimenti che costituiscono la Dieta Mediterranea la pasta è quello che viene consumato più di frequente, da quasi 7 italiani su 10 (69,4%), seguita dalla verdura (56,4%) e dalla frutta (53,8%) e dall’olio (52%).
Ma quali sono i valori associati con più intensità alla pasta? Per quasi 6 italiani su 10 (58%) la pasta incarna alla perfezione la tradizione culinaria italiana, per il 36% del campione è il valore della semplicità a rappresentarla al meglio mentre il 33.7% del campione la associa a salute e benessere, a conferma delle sue proprietà benefiche. L’orgoglio nazionale è un valore associato alla pasta dal 32.6% degli italiani mentre per il 28.7% la pasta è condivisione (28.7%) ma anche convivialità (25.5%).
Chiamati a scegliere delle parole-chiave per la pasta, oltre 9 italiani su 10 (90.7%) la definiscono accessibile, oltre 8 italiani su 10 (89.2%) facile e veloce da preparare, in grado di unire le generazioni (86.9%) e di migliorare l’umore (79.2%) oltre a essere indispensabile per un'alimentazione sana ed equilibrata (77.8%), componente chiave di molti modelli alimentari (73.1%), e capace di dare un senso di sazietà che dura a lungo (77.0%).
Anche il suo legame con la sostenibilità ambientale (66.4%), il suo ruolo per chi pratica sport (68.7%) e la sua capacità di stimolare le relazioni interpersonali (61.1%) sono ampiamente riconosciuti. E sono tanti i falsi miti sulla pasta ad essere smentiti dall’indagine: gli italiani non sono d’accordo con l'idea che la pasta debba essere eliminata in una dieta dimagrante (solo il 20.4% la ritiene vera), e trovano falso che interferisca con la qualità del sonno se consumata a cena (solo il 27.3% la ritiene vera). (24 ott – red)
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