Javier Milei vince ancora in Argentina aggiudicandosi con un risultato scioccante la prova cruciale delle elezioni legislative, che spianano la strada ai restanti due anni del suo governo. La Libertad Avanza, il partito del presidente, ha infatti conquistato il 40,72%, aggiudicandosi persino la provincia di Buenos Aires, roccaforte peronista, dove aveva perso di 13 punti percentuali alle elezioni locali del 7 settembre. In una rimonta epica, Milei ha però anche qui vinto, pure se di un solo punto. Cinque minuti dopo le 22.30 ora locale (le 2.30 in Italia), Milei ha celebrato pubblicamente la vittoria. In questo caso dando sfoggio di misura e moderazione, ha affermato che il governo ha superato “il punto di svolta” per la ricostruzione del Paese.
“Dobbiamo rafforzare il percorso riformista nei prossimi due anni per consolidare la crescita e il decollo definitivo dell'Argentina”, ha dichiarato Milei, circondato da una folla esultante. Nell’agenda di Milei figurano in primo piano la riforma delle pensioni, delle tasse e del lavoro. Le chiavi della vittoria “libertaria” sono state la rimonta nella provincia di Buenos Aires, i successi a Santa Fe, Córdoba e Mendoza e la clamorosa vittoria nella Città di Buenos Aires, dove si è rivelata decisiva l’alleanza con il Pro, il partito al potere nella capitale dal 2007. Patricia Bullrich, candidata al Senato, ha superato il 50%. "Grazie per la fiducia, il coraggio e la speranza, e grazie al Presidente Milei. Il popolo di Buenos Aires ha permesso di consolidare l'idea del cambiamento. L'importante è non tornare indietro", ha affermato il Ministro della Sicurezza Nazionale.
La Libertad Avanza ha vinto nei seguenti distretti: Città e Provincia di Buenos Aires, Mendoza, Santa Fe, Córdoba, Entre Ríos, Chaco, San Luis, Salta, Jujuy, Río Negro, Neuquén, Chubut e Terra del Fuoco. Nella provincia di Buenos Aires, Diego Santilli ha vinto con il 41,51% contro il 40,86%, ed è stato uno degli artefici di questa impresa. Fuerza Patria non è riuscita a mantenere il vantaggio ottenuto il 7 settembre nella provincia di Buenos Aires, che rappresenta il 38% delle liste elettorali nazionali. Questo calo è probabilmente dovuto alla passività degli amministratori dei singoli distretti della capitale, che hanno deciso di mobilitarsi massicciamente solo quando è stato chiaro le previsioni di voto nei territori di loro competenza erano tutt’altro che scontate. Il risultato di Buenos Aires riaccende la lotta interna peronista che e riapre la battaglia per la leadership dell'opposizione tra Cristina Kirchner e Axel Kicillof.
(27 OTT / deg)
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