“In Campania la sperimentazione su AI coinvolgerà ben 15mila studenti. Si colloca nel quadro del protocollo siglato con la Fondazione San Paolo. Provvederemo alla formazione dei docenti e a organizzare i percorsi”. Lo afferma, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che a Napoli ha partecipato al "Next Gen AI", primo summit internazionale sull'Intelligenza Artificiale nella scuola. Inoltre sottolinea che “stiamo valorizzando gli istituti tecnico professionali proprio nell'ottica di percorsi formativi idonei a sviluppare e valorizzare i diversi talenti diffusi tra i giovani. La formazione scuola lavoro è strategica per garantire opportunità occupazionali anche ben retribuite ai ragazzi in tempi rapidi. Il mondo dell'impresa lamenta proprio la mancanza delle competenze e delle qualifiche. Anche al Sud, come dimostra il caso della Campania, prima per start up innovative. Ormai questa storia di un Mezzogiorno sempre in ritardo ha fatto il suo tempo. Bisogna cambiarne la narrazione. Due scuole calabresi, a Reggio e a Platì, sono state le prime a chiedere di sperimentare l'intelligenza artificiale per la personalizzazione della didattica. Inoltre, le regioni che più hanno aderito al modulo 4+2, dopo la Lombardia, sono Campania, Calabria, Puglia”. Secondo il ministro sul fronte dell'abbandono scolastico “la situazione sta cambiando in modo significativo anche nel Mezzogiorno essenzialmente grazie a due iniziative: Agenda Sud e il decreto Caivano” ed evidenzia anche che “abbiamo avviato un piano che riguarda il 25% del patrimonio scolastico, oltre 10mila edifici interessati” e “sono stati avviati 1.301 interventi di messa in sicurezza nelle scuole del Mezzogiorno pari al 40% del totale delle risorse investite”. Non manca un commento in merito alla polemica sull'educazione sessuale nelle scuole: “Bisogna distinguere. Perché l'educazione sessuale biologica, cioè le differenze fra i sessi, le funzioni riproduttive, le malattie sessualmente trasmesse, lo sviluppo puberale, sono tutti argomenti inseriti, con diversi gradi, dalla scuola dell'infanzia fino alla media. Diverso discorso vale per l'insegnamento delle teorie sul gender, per le quali noi abbiamo lasciato la scelta alle famiglie per i minori adolescenti, vietandolo per i bimbi. Nelle nuove linee guida sull'educazione civica è previsto inoltre come obiettivo di apprendimento, quindi obbligatorio, l'educazione alle relazioni e al rispetto verso la donna. Nei nuovi programmi scolastici abbiamo inserito anche per la prima volta l'educazione all'empatia”. (27 ott - red)
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