Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MICHELA ANDREOZZI
‘TUTTA DA AGGIUSTARE’

MICHELA ANDREOZZI <br> ‘TUTTA DA AGGIUSTARE’

Una donna in scena. Anzi, una bambola, sola in scena. Forse neppure sola: dentro di lei ci sono almeno altre tre voci. Quella dell’adulta che tenta di essere all’altezza, quella della bambina che non si applicava, e quella della madre che la voleva “in ordine”. Insieme a una Maestra delle elementari, a una Fata Madrina e alla voce di una cattiva coscienza. Tutta da aggiustare è il nuovo spettacolo di Michela Andreozzi, scritto con Giorgio Scarselli, in scena al Teatro Manzoni di Roma in prima nazionale assoluta fino a domenica 9 novembre.  Un monologo a più voci, ironico e commovente, di una che, come tante, non si è mai sentita a posto. Né a scuola, né a casa, né nella vita. Sbagliata ma senza diagnosi, sensibile senza permesso, creativa fuori tempo massimo. C’era qualcosa, ma non si sapeva cosa. Le dicevano: “È intelligente, ma non si impegna”, “Non sta attenta”, “Si distrae con niente”. Tra pagelle stropicciate e finocchi gratinati, la protagonista attraversa un’infanzia disallineata per finire in una età adulta fatta di bollette, ginecologi che danno del lei e sogni lasciati sottochiave. Fino a un punto in cui tutto si rompe e poi si ricompone, non perché si aggiusta, ma perché finalmente ci si abbraccia. Sul palco, come una bambola a grandezza naturale, Michela diventa il simbolo del mondo perfetto dal quale liberarsi per ritrovare la propria autenticità — stropicciata, ironica, e luminosa. Accompagnata come sempre dalla musica del fidato Maestro Greggia, Michela porta in scena una serie di temi contemporanei affrontati con leggerezza e intelligenza: la lotta con sé stessi, la cultura woke e il labirinto dei pronomi corretti, la dislessia emotiva dei rapporti moderni, le diagnosi affrettate dei social, i ricordi personali e l'AI ma soprattutto la battaglia quotidiana per accettarsi, anche quando non si è “in ordine”. Tutta da aggiustare è un racconto comico e sincero sulla libertà di essere inadatte, storte, emotive, sbagliate bene. E sul coraggio di salire su un palco e dirlo, con la voce di chi ce l’ha sempre avuta. Anche quando non la ascoltava nessuno. (P.O. red Gil)

(© 9Colonne - citare la fonte)
IM

Italiani nel mondo

NOVE COLONNE ATG

archivio

NOVE COLONNE ATG / SETTIMANALE

archivio

Turismo delle radici
SFOGLIA il Magazine

GLI ALFIERI DEL MADE IN ITALY

Le eccellenze italiane si raccontano

EDICOLA

Il meglio della stampa italiana all’estero

Logo Edicola

Speciali per l'estero