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Trasporti, Barzotti (M5s): Ponte che serve è quello della Becca, Mit è fermo

Roma, 31 ott – Non è il Ponte sullo Stretto di Messina l’opera prioritaria di cui ha bisogno l’Italia, “ma per esempio il Ponte della Becca, che da anni attende di essere sostituito e che oggi rappresenta un pericolo quotidiano per migliaia di cittadini. È quanto denuncia Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle, che in un’interpellanza urgente alla Camera ha chiesto al ministro delle Infrastrutture aggiornamenti sul nuovo ponte in provincia di Pavia. “Il Ponte della Becca è stato costruito oltre cento anni fa, quando circolavano solo carretti e poche automobili leggere – ha ricordato Barzotti –. Oggi lo attraversano circa 18 mila veicoli al giorno, ma dal 2010 è interdetto ai mezzi pesanti. È impensabile che un territorio come quello pavese, con 126 comuni e più di 350 mila abitanti, debba ancora fare i conti con un’infrastruttura così vecchia e insicura”. La deputata ha sottolineato che “il progetto preliminare del nuovo ponte è già finanziato, ma da mesi chiediamo invano un cronoprogramma per la progettazione esecutiva. Ogni volta che il governo viene interrogato, la scadenza viene spostata più avanti”. Barzotti ha ricordato che “l’intervento è stato finanziato dai governi Conte Uno e Conte Due, che hanno stanziato le risorse necessarie per dare finalmente una risposta al territorio. Oggi, invece, tutto è fermo: i lavori non partono, non si hanno date certe e non si sa nemmeno quando la progettazione sarà completata”.
Sul Ponte sullo Stretto, la parlamentare ha attaccato duramente la linea del ministro Salvini: “Si parla di un’opera faraonica da decine di miliardi, ferma da decenni, che ha già bruciato risorse pubbliche e che oggi viene rilanciata solo per ragioni propagandistiche. Non si può pensare di costruire un ponte di 3,3 chilometri sullo Stretto quando infrastrutture strategiche come la Becca, che servono territori vivi e popolosi, cadono a pezzi”. Per Barzotti, “il ministero delle Infrastrutture è fermo su tutto: non solo sui ponti, ma anche su strade, ferrovie, porti e sicurezza. I fondi del Pnrr vengono gestiti con lentezza, le opere prioritarie si accumulano e intanto i territori restano isolati. È un immobilismo che lascia il Paese bloccato”. La deputata ha poi criticato “i tagli al trasporto pubblico locale previsti in manovra, che la dicono lunga sulle reali priorità del governo. I fondi vengono spostati in modo opaco, senza una visione strategica e senza trasparenza. Non si può parlare di grandi opere quando mancano risorse perfino per la manutenzione e la messa in sicurezza di quelle esistenti”. “Il Ponte della Becca – ha concluso – è una necessità riconosciuta e inserita tra le 76 opere prioritarie per la sicurezza nazionale. Il governo deve smetterla di rinviare e dare risposte concrete al territorio. Servono serietà, trasparenza e rispetto per i cittadini, non slogan e propaganda”.
(PO / Reds)

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