Al via alla Camera la raccolta firme per il referendum sulla giustizia, dopo l'approvazione della riforma che prevede la separazione delle carriere dei magistrati, arrivata a Palazzo Madama la settimana scorsa. Come comunicato in aula a Montecitorio dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, per la maggioranza i capogruppo Galeazzo Bignami, Riccardo Molinari, Paolo Barelli e Maurizio Lupi hanno presentato, in data 31 ottobre, una richiesta al fine di dare corso alla procedura per la richiesta di referendum da parte di un quinto dei componenti della Camera. La medesima richiesta è stata presentata, nella stessa data, da Simona Bonafè (Pd), Carmela Auriemma (M5S) e Marco Grimaldi (Avs). Per i parlamentari è possibile recarsi presso l'Aula delle Giunte per sottoscrivere la richiesta di referendum. Ma intanto la campagna referendaria ha già acceso i motori: campagna in cui “la famiglia Berlusconi è impegnata, perché ha vissuto sulla propria pelle che cosa significa una giustizia ingiusta, ma non so se vorranno impegnarsi direttamente” ha detto Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, a Ping Pong su Rai Radio1. “Hanno detto quello che pensano, se vorranno fare dichiarazioni su questo tema, credo che sosterranno la posizione che noi abbiamo sempre sostenuto. L'hanno già fatto con dichiarazioni molto chiare, l'ha fatta Marina (Berlusconi ndr), con dichiarazioni sempre equilibrate, che entrano nei contenuti. Non si tratta di fare una sfida destra-sinistra. La riforma della giustizia è un punto fondamentale del programma di Forza Italia, era nei progetti di Berlusconi, è un punto cardine del programma elettorale del centrodestra, con il quale abbiamo vinto le elezioni. Dobbiamo mantenere gli impegni presi con i cittadini”. Tra i primi parlamentari a sottoscrivere la richiesta Matilde Siracusano, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento: "Ho appena firmato con grande soddisfazione, siamo tutti enormemente soddisfatti di aver approvato finalmente una riforma che garantirà a questo paese una giustizia più giusta”. “Siamo molto fiduciosi – ribadisce l’esponente di Forza Italia - perché siamo certi che gli italiani confermeranno attraverso il referendum questa riforma, che garantirà al cittadino di avere un giusto processo, perché un cittadino deve avere la garanzia che se è sotto processo il giudice che lo giudica non sia amico o collega del pubblico ministero. Questa mi pare una cosa piuttosto civile in un paese democratico, dopodiché sentiamo dire che questa riforma è un attacco alla magistratura: non ci credete, sono bugie. Basta leggere il testo, non c'è un punto in cui viene attaccata l'indipendenza della magistratura. Anzi, noi rafforziamo l'indipendenza della magistratura liberando la magistratura dal gioco delle correnti, che sono partiti politici, con il sorteggio secco. Queste e tante altre cose faremo, abbiamo iniziato a farle, ma continueremo – assicura Siracusano - Nel frattempo siamo certi che i cittadini staranno con noi, perché il cittadino italiano ha bisogno di avere la percezione di una giustizia che funzioni”. Nella richiesta della maggioranza sono indicati i deputati Sara Kelany, Enrico Costa e Simonetta Matone come delegati a cura dei quali la richiesta di referendum sarà depositata presso la cancelleria della Corte di Cassazione, in quella delle opposizioni i deputati Chiara Braga, Riccardo Ricciardi e Luana Zanella. (Roc)
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