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Scuola, Manzi (Pd): ddl su consenso informato riduce spazi prevenzione

Roma, 10 nov - Quella del ministro Valditara "è una proposta in realtà che vuole ridurre, anziché favorire e incoraggiare degli spazi di prevenzione che riguardano proprio l'educazione sessuo-affettiva, come ci ricordano anche le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, come ci ricorda la Convenzione di Istanbul, che è una legge dello Stato, visto che il nostro Paese l'ha ratificata più di dieci anni fa. Queste attività sono necessarie in realtà per la costruzione più armonica, più equilibrata di quelle che sono le relazioni tra i sessi, per quella che è la coscienza anche del proprio corpo, dei confini, anche del consenso". Così Irene Manzi, deputata Pd, in merito al ddl Valditara che prevede disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico, oggo in discussione generale nell'aula di Montecitorio. "Invece che sostenere e incoraggiare queste attività - sostiene la capogruppo dem in commissione Istruzione - in realtà il disegno di legge del ministro Valditara va a creare dei procedimenti burocratici: si richiede il consenso preventivo delle famiglie per svolgere queste attività all'interno degli istituti superiori, si escludono addirittura queste attività nella scuola dell'infanzia, nella scuola primaria e con un emendamento della Lega anche in quella che veniva definita scuola media. Quindi si restringono e burocratizzano quegli spazi che invece dovrebbero essere ispirati davvero alla volontà di educare e di dare ai ragazzi degli strumenti per interpretare meglio una realtà in cui c'è un'iper-sessualizzazione, e di fronte ad un'assenza di risposte che l'istruzione può dare, i ragazzi vanno a cercare altrove, spesso sui social, spesso con modalità poco scientifiche, quelle che sono le risposte ai dubbi legittimi che riguardano la sessualità" conclude Manzi. (PO / Roc) ////

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