Il presidente francese Emmanuel Macron non ha avuto dubbi: oggi è “un gran giorno”. L’inquilino dell’Eliseo ha commentato così, su X, il suo incontro a Parigi con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Il motivo dell’entusiasmo è la firma di un protocollo d’intesa per il possibile acquisto fino a 100 caccia Rafale (con i relativi armamenti) da parte di Kiev nei prossimi dieci anni. L’accordo, siglato nella base militare di Villacoublay, prevederebbe anche altri armamenti, come il sistema di difesa aerea Samp-T di nuova generazione in fase di sviluppo, sistemi radar, bombe e droni. Soddisfatto anche il leader ucraino, che su X ha dichiarato che la giornata odierna “segna un momento significativo, davvero storico per entrambe le nostre nazioni: Francia e Ucraina. Insieme a Emmanuel Macron, abbiamo firmato una Dichiarazione d’Intenti sulla Cooperazione nell’Acquisizione di Equipaggiamenti di Difesa per l’Ucraina”. “Questo documento - ha aggiunto Zelensky - consente all’Ucraina di acquistare equipaggiamenti militari dalla base industriale e tecnologica della difesa francese, tra cui 100 aerei Rafale F4 entro il 2035 per l’aviazione da combattimento ucraina, sistemi di difesa aerea SAMP/T, radar di difesa aerea, missili aria-aria e bombe aeree. Quest’anno inizieranno anche progetti congiunti tra i nostri settori della difesa: coprodurremo droni intercettatori e lavoreremo allo sviluppo di tecnologie e componenti critici che possano essere integrati nei droni ucraini”.
Durante la conferenza stampa congiunta all’Eliseo, Macron ha auspicato che “si riesca a ottenere la pace prima del 2027. E penso che gli ultimi mesi siano stati segnati da decisioni che sono state delle reali svolte” per la risoluzione della guerra. Il presidente francese ha parlato di nuovo di sanzioni contro la Russia, le quali comincerebbero a sortire i loro effetti e dovrebbero essere rafforzate nei confronti dei “principali finanziatori dello sforzo di guerra” della Russia. Il suo invito è stato di “continuare ad accresce la pressione come facciamo attraverso le sanzioni e la lotta contro la flotta fantasma”. Zelensky, invece, ha specificato alcuni numeri dell’accordo: oltre ai 100 aerei da combattimento, sarebbero compresi anche otto sistemi di difesa aerea Samp/T, sei lanciatori e 55 locomotive elettriche per il trasporto merci. Si tratta di quelle di Alstom, gruppo industriale francese che opera nel settore della costruzione di treni e infrastrutture ferroviarie, per un contratto del valore di circa 470 milioni di euro finanziato in particolare dalla BERS e dalla Banca Mondiale.
L’attenzione adesso si è spostata sulla prossima visita di Zelensky in Spagna, dove sarà ricevuto martedì (terza tappa dopo Atene domenica e Parigi oggi). Come confermato da fonti governative spagnole in una nota, sarà a Madrid per incontrare il re Felipe VI al Palazzo della Zarzuela e il primo ministro Pedro Sanchez al Palazzo della Moncloa. Inoltre, sarà ricevuto dalla presidente della Camera Bassa, Francina Armengol, e dal presidente del Senato, Pedro Rollan. Intanto, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è tornata a parlare della difesa di Kiev e dell’Ue: “Grazie per il sostegno instancabile della Finlandia all'Ucraina, caro Alex Stubb - ha fatto sapere su X dopo aver ricevuto il presidente finlandese a Palazzo Berlaymont - Siamo d’accordo sulla necessità di un solido sostegno finanziario e militare all’Ucraina, in vista di questo inverno cruciale. E sul rafforzamento della capacità di difesa dell'Europa. Per un’Europa forte, fianco a fianco con un’Ucraina forte”.
Sul fronte, invece, agli scontri si sono aggiunti i tentativi reciproci di danneggiare le infrastrutture energetiche. I russi, ha riferito il Ministero dell'Energia ucraino, hanno attaccato i sistemi d’energia delle regioni di Kharkiv, Sumy, Chernihiv, Odessa e Donetsk. Al riguardo, come specificato dai media ucraini, sono in corso lavori di riparazione e ripristino del servizio. Nell’altro lato del fronte, un attacco di droni ucraini ha interrotto la fornitura di energia elettrica a 500.000 persone nella Repubblica Popolare di Donetsk. Lo ha dichiarato attraverso il proprio servizio stampa il capo dell'amministrazione del territorio occupato dalla Russia, Denis Pushilin: “La fornitura di energia è stata interrotta a circa 500.000 persone a Donetsk, Makeyevka, Gorlovka e Yasinovataya”. Mentre i progressi russi sul campo stanno procedendo lentamente e il rigido inverno si sta avvicinando, un nuovo problema si profila per Mosca. Come riportato dai media statunitensi, il presidente USA Donald Trump ha dichiarato che i repubblicani stanno lavorando a una legge che imporrà sanzioni a qualsiasi Paese che faccia affari con la Russia. Tra questi, potrebbe rientrare anche l'Iran. (17 NOV - gci)
(© 9Colonne - citare la fonte)



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