È stata presentata ieri la seconda edizione di Africa Champion Program, il progetto promosso da SACE, l’Export Credit Agency direttamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, realizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con Agenzia ICE, CDP, SIMEST, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Assocamerestero, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Africa Champion Program è un’iniziativa nata per rafforzare il partenariato economico tra Italia e Africa e accompagnare le imprese italiane che vogliono acquisire conoscenze e strumenti per operare con successo nei paesi prioritari del Piano Mattei, cogliendone le opportunità di business. Il progetto rientra nell’ambito delle attività di SACE Education, che offre formazione specialistica, strumenti concreti di supporto all’export e occasioni di business matching con partner africani, contribuendo in modo sinergico agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.
“L’Africa è un continente che vive profonde trasformazioni economiche, sociali e demografiche, con una popolazione in crescita e grandi opportunità che le imprese italiane devono cogliere – ha dichiarato il Presidente di SACE Guglielmo Picchi – In questa prospettiva si inserisce l’Africa Champion Program con cui SACE conferma il proprio impegno nel promuovere un approccio strategico, sostenibile e di lungo periodo per la crescita delle aziende italiane nel continente africano. Un’esperienza che ci rende particolarmente orgogliosi poiché rappresenta un modello che rafforza la sinergia tra istituzioni e tessuto imprenditoriale italiano, valorizzando il contributo di ogni attore istituzionale con una visione integrata e sistemica”. La seconda edizione del programma rafforza l’impegno del Sistema Paese con un percorso formativo di 20 ore dedicato a otto nuove geografie chiave — Tanzania, Senegal, Etiopia, Ghana, Angola, Algeria, Marocco e Kenya — e tre settori strategici: agricoltura, energia e infrastrutture. A questo si aggiunge una fase di business matching con controparti africane attraverso SACE Connect e due nuovi moduli: uno sulle collaborazioni multilaterali, in sinergia con il MEF, e uno sulle materie prime critiche e sulle infrastrutture digitali, sviluppato con il MIMIT.
“L’Africa Champion Program – ha commentato l’Amministratore Delegato di SACE Michele Pignotti – non è solo un percorso di formazione specialistica, ma offre strumenti e opportunità di business con l’obiettivo di abilitare e supportare la crescita delle imprese nei paesi prioritari del Piano Mattei per l’Africa. Una formula concreta e molto apprezzata dalle imprese che, anche quest’anno, hanno aderito in centinaia. Grazie a iniziative come questa, SACE, in linea con la propria missione istituzionale, si conferma attore fondamentale nell’accompagnare le imprese verso nuovi mercati ad alto potenziale, per favorire opportunità concrete di crescita e rafforzare il nostro export, lavorando in sinergia con i partner istituzionali e il Sistema Paese”. “L’Africa è un continente strategico per l’Italia e per le imprese italiane”, come ha ricordato Pignotti, anche per via della crescita demografica che genererà “una grande domanda di infrastrutture” e prodotti di qualità. Nel 2024 l’export italiano ha raggiunto i 20 miliardi, di cui 14 diretti ai Paesi del Piano Mattei, con il Nord Africa in testa (Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco) e, in Sub-Sahara, emergenti Angola, Costa d’Avorio e Senegal. Nel primo semestre 2025 si registra una crescita significativa verso Senegal, Tanzania, Marocco e Algeria. “I trend di sviluppo sono abbastanza incoraggianti”, ha affermato Pignotti, ricordando i tre cardini dell’Africa Champion Program: “l’approccio integrato”, il “grande spirito di squadra” e la “presenza sul campo”, elemento decisivo per costruire fiducia nei mercati locali.
Da parte sua, il Coordinatore Vicario della Struttura di Missione per il Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Lorenzo Ortona, ha evidenziato che il 2025 è stato “l’anno di avvio della fase pienamente esecutiva del Piano Mattei”, con priorità legate all’attuazione delle linee strategiche, al rafforzamento dei partenariati internazionali e alla gestione del debito africano come leva di sviluppo. Sono stati approvati interventi per quasi 700 milioni nel quadro del Fondo Italiano per il Clima e avviati importanti progetti energetici, agroalimentari, infrastrutturali, formativi e digitali. Ortona ha ricordato anche i progressi dei grandi progetti regionali come il Corridoio di Lobito, che dal 2026 entrerà nella fase operativa e che include una rilevante componente sulle materie prime critiche: un ambito su cui l’Africa Champion Program ha introdotto un nuovo modulo formativo. Sul fronte dei partenariati, Ortona ha citato gli accordi trilaterali Italia–Golfo–Africa, la collaborazione con la Banca Mondiale e l’AIDA, la nascita del Mattei Plan and Rome Process Financing Facility con la Banca Africana di Sviluppo e le undici intese siglate con l’Unione Europea nell’ambito del Global Gateway.
Anche il vicedirettore Generale della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Fabio Lobasso, ha definito il programma un esempio virtuoso della capacità italiana di formazione e collaborazione: “Questo programma è particolarmente interessante perché evidenzia una delle nostre forze maggiori: quella della maieutica, della formazione”. L’Italia, ha aggiunto, è “molto brava nell’atteggiamento interculturale”, elemento chiave per costruire partenariati solidi oltre la semplice dimensione dell’export. Laurent Franciosi, Responsabile Sviluppo Mercati Internazionali di Cassa Depositi e Prestiti, ha sottolineato l’importanza degli strumenti messi in campo per creare valore condiviso: “Quando questa attività è ben disegnata e radicata sul territorio… riesce ad aprire mercati, costruire filiere, consolidare partner locali affidabili”. Tra le iniziative principali, il finanziamento al Corridoio di Lobito, le linee di credito alle PMI africane come il fondo Growth and Resilience Africa Fund (GRAf) e l’ampliamento dei presidi territoriali in Marocco, Egitto, Kenya e Costa d’Avorio. Franciosi ha ricordato anche la piattaforma Business Match, già operativa in diversi Paesi e destinata ad ampliarsi entro il 2026, per “trasformare le intenzioni in B2B” e collegare imprese italiane alle opportunità derivanti dai grandi progetti infrastrutturali. Con oltre 200 imprese supportate e sedi operative a Johannesburg, Il Cairo e Rabat, SACE conferma il proprio ruolo di connettore tra Italia e Africa, in un quadro in cui il Piano Mattei si dota di strumenti sempre più integrati per promuovere sviluppo sostenibile, investimenti e partenariati di lungo periodo. (19 NOV - red)
(© 9Colonne - citare la fonte)



amministrazione