Nella legge di bilancio la Lega torna a chiedere il taglio del canone Rai, mediante un emendamento a prima firma Bergesio (che risulta tra i segnalati del Carroccio) che intende recuperare la norma della manovra 2024 che riduceva l'importo annuale da 90 a 70 euro. Una norma che però è stata abrogata da un successivo decreto legislativo. Stop da Forza Italia: “Ritengo che il canone vada mantenuto per l’equilibrio del mercato – afferma a Eurovisioni il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri - i giornali sono con l’acqua alla gola, la pubblicità se ne va verso i siti online, che non pagano tasse e quindi non c’è solo il problema Rai-Mediaset, che è una parte minore della discussione, perché c’è un problema di equilibrio delle risorse pubblicitarie, con la rete che ne sta assorbendo sempre di più, impoverendo il panorama informativo. Credo che il canone debba essere mantenuto nella sua interezza” ribadisce Gasparri, per poi ricordare: “Qualche anno fa è stato ridotto, con una norma della legge si stabilità e la Rai è stata poi ‘risarcita’ con i soldi dei cittadini. La diminuzione del canone da 90 a 70 euro, come la Lega propose e come sta riproponendo, per poi dare alla Rai la cifra equivalente, prendendola dal Mef, è una partita di giro che non serve assolutamente a niente. Quindi sono contrario a questa norma, se dovesse passare, come è successo un paio di anni fa, ritengo che dovrebbe essere integrata la cifra mancante che i cittadini non verserebbero con il canone, ma che poi verserebbero come è già avvenuto con il fisco generale, proprio perché ritengo che il servizio pubblico debba avere una certezza di finanziamento, in quanto una delle richieste europee è quella di avere chiarezza sulle fonti di finanziamento, sulla stabilità del finanziamento. Quindi questo emendamento, legittimo tra i seimila presentati in Parlamento, non è in linea con ciò che la direttiva europea auspica in tema di stabilità e chiarezza dei finanziamenti” conclude Gasparri. (Roc)
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