Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Ottavia Piccolo racconta Matteotti

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Ottavia Piccolo racconta Matteotti

Che cos’è il fascismo? È un camuffamento, si nutre di paura, risponde alla paura con la violenza. È la voce e l’intensa interpretazione di Ottavia Piccolo a ripercorrere la vicenda esistenziale e politica di Giacomo Matteotti e con lei l’ascesa di un fenomeno che non cessa di essere attuale. Scritto da Stefano Massini, Matteotti - Anatomia di un fascismo è uno spettacolo che guarda al passato per meglio comprendere il presente, non solo attraverso le lenti della storia, ma con un appassionato ritratto di un uomo dal sangue caldo che qualcuno aveva soprannominato Tempesta. Quello di Ottavia Piccolo non è un monologo, ma un dialogo costante con I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che intorno all’attrice si muovono, l’accompagnano, l’abbracciano. E ancora i video realizzati da Raffaella Rivi, che danno luce e consistenza alle frasi più significative. Un abile intreccio di musica (firmata da Enrico Fink) e parole, costruito e guidato dalla regia di Sandra Mangini. Lo spettacolo debutta per la prima volta a Roma al Teatro Vittoria da martedì 25 a domenica 30 novembre (ogni sera alle ore 21 tranne mercoledì 26 novembre alle ore 17 e domenica 30 novembre alle ore 17,30, qui il link per acquistare i biglietti https://www.vivaticket.com/it/ticket/matteotti-anatomia-di-un-fascismo/271579). Un lungo tour che attraversa le principali città italiane tra cui Parma, Ivrea, Udine, Firenze e prosegue fino ad aprile. Ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere. Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere. Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il “celibano” perché non lo sapevano che “cherry-brandy” è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d'un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l’Italia intera. Giacomo Matteotti - l’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista, il visionario - prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi moltissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Per questo fu ucciso all’età di 39 anni. La persistenza di questo stesso fenomeno, nel tempo e nello spazio, in forme vecchie e nuove, ci porta a considerare quanto sia indispensabile, oggi più che mai, occuparsi della cosa pubblica, del bene pubblico, guidati da un pensiero costruttivo, legalitario, partecipativo, paritario, realistico, competente, attraverso atti e parole chiare, come quelle di Giacomo Matteotti e di sua moglie Velia: sono le parole della regista Sandra Mangini. Lo spettacolo è prodotto da Argot Produzioni e Officine della Cultura in coproduzione con Fondazione Sipario Toscana Onlus – La città del Teatro, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti e Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Toscana. Nasce da un testo di Stefano Massini, per la regia di Sandra Mangini, con i video di Raffaella Rivi e le musiche di Enrico Fink. I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo sul palco sono: Massimiliano Dragoni (hammer dulcimer, percussioni), Luca Roccia Baldini (basso), Massimo Ferri (chitarra), Gianni Micheli (clarinetto e basso), Mariel Tahiraj (violino), Enrico Fink flauto (ewi). La scena è di Federico Pian, le luci di Paolo Pollo Rodighiero, i costumi sono a cura di Lauretta Salvagnin. Il vestito di Ottavia Piccolo è realizzato da La sartoria - Castelmonte onlus, il tecnico delle luci è Emilio Bucci. Il coordinamento tecnico è di Paolo Bracciali, l’organizzazione di Stefania Sandroni e in amministrazione c’è Rossana Zurli. Il fonico è Vanni Bartolini e il macchinista Lucia Baricci.  La durata dello spettacolo è di 70 minuti. (PO red Gil)

Foto Ottavia Piccolo - foto di Antonio Viscido

STEFANO NAZZI: INDAGINI LIVE PER LA PRIMA VOLTA ALL’ESTERO

La fine di questo 2025 sarà l’occasione per STEFANO NAZZI di festeggiare un’altra serie di importanti risultati. Dopo lo straordinario successo delle tournée 2024 (con il caso del Circeo) e 2025 (con Il mostro di Firenze) che complessivamente hanno raccolto oltre 90mila presenze tra teatri e rassegne estive, il suo spettacolo INDAGINI LIVE è pronto a tornare nel 2026 con un nuovo massacro, non svelato e già attesissimo, e nuove date che si aggiungono al già fitto calendario di appuntamenti. Salgono a 4 le date a TAM Teatro Arcimboldi Milano (la nuova data è il 9 aprile 2026) e si raddoppia l’appuntamento di Firenze (27 aprile al Teatro Verdi). Questi dati straordinari confermano il successo dello spettacolo e dell’accoglienza del pubblico nei confronti di Stefano e proprio come per le altre tournée alcune date sono già sold-out in prevendita: si tratta delle prime due date al TAM Teatro Arcimboldi Milano (19 e 20 febbraio), ormai casa di INDAGINI LIVE, e di quelle di Bologna (4 marzo), Roma (24 aprile) e Torino (4 maggio).  Questo l’elenco aggiornato degli appuntamenti di INDAGINI LIVE 2026, che per la prima volta approderà anche all’estero, a Londra.   La tournée prenderà il via a Milano, dove lo spettacolo sarà ospitato al TAM Teatro Arcimboldi con due date già sold out il 19 e 20 febbraio 2026. Si proseguirà poi il 2 marzo a Trieste, al Politeama Rossetti, per tornare nuovamente sul palco il 4 marzo a Bologna, al Teatro EuropAuditorium, anche questa già sold out, con una seconda serata il 5 marzo. Il viaggio continuerà il 7 marzo a Bassano del Grappa, alla CMP Arena, e il 9 marzo a Brescia, al Teatro Display. Il 24 marzo lo spettacolo approderà a Londra, al celebre Shepherd’s Bush Empire. Ad aprile si ripartirà da Milano, con una nuova data al TAM il 9 aprile, per poi toccare Cremona il 13 aprile al Teatro Ponchielli e Genova il 14 aprile al Politeama Genovese. Il 17 aprile sarà la volta di Bari, al Teatro Palatour, seguito da Pescara il 19 aprile al Teatro Massimo e Ancona il 20 aprile al Teatro delle Muse. Si arriverà quindi a Roma, al Teatro Conciliazione, con una prima data sold out il 24 aprile e una seconda il 25 aprile. Il 27 aprile lo spettacolo farà tappa a Firenze con una nuova data al Teatro Verdi, seguita da un’altra serata il 28 aprile. Il mese si concluderà il 30 aprile a Napoli, al Teatro Bellini. A maggio si ripartirà il 2 da Montecatini, al Teatro Verdi, per poi arrivare a Torino con una data sold out il 4 maggio al Teatro Colosseo e una successiva (con data da confermare) sempre nello stesso teatro. L’8 maggio lo spettacolo sarà a Piacenza, al Teatro Municipale, il 9 maggio a Legnano al Teatro Galleria, l’11 maggio a Sanremo al Teatro Ariston, e infine il 13 maggio si tornerà a Milano, ancora una volta al TAM Teatro Arcimboldi. (red)

FEDERICO BUFFA, LA MILONGA DEL FÚTBOL

A 5 anni esatti dalla sua scomparsa, Diego Armando Maradona, “el pibe de oro”, il più grande calciatore di tutti i tempi, icona pop mondiale e idolo di quel popolo argentino che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla, torna idealmente nella regione d’Italia che lo accolse trionfalmente negli anni’80, quando fu acquistato dal Napoli di Ferlaino.  Il 25 novembre al Cineteatro Italia di Eboli, in provincia di Salerno, andrà in scena La Milonga del Fùtbol, uno spettacolo ideato e diretto da Pierluigi Iorio, tratto dall’omonimo libro del giornalista sportivo Federico Buffa, e prodotto da IMARTS – International Music and Arts. In scena lo stesso Buffa, definito da Aldo Grasso un “narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni”. Ad accompagnarlo, la musiche originali di Alessandro Nidi eseguite dal vivo e la voce intensa di Mascia Foschi. Narratore raffinato e affabulatore d’eccezione, Federico Buffa ci accompagna in un viaggio che attraversa cento anni di storia argentina, un secolo di passioni, sogni e rivoluzioni. Dal funambolo del goal Renato Cesarini al genio irriverente di Omar Sivori che incantava l’Argentina degli anni ‘50, fino all’inarrivabile Diego Armando Maradona, un racconto epico e struggente, dove sport, musica, Storia e memoria si intrecciano in un Tango che vibra di emozioni. Tra atmosfere tanghere a suggestioni contemporanee, un omaggio al Paese sudamericano e al suo popolo, alla sua cultura fatta di ballo, fede e sogno; ma anche un tributo all’arte del racconto che Federico Buffa continua a elevare con eleganza e maestria. Come afferma il regista Pierluigi Iorio, Buffa “nel toccare le corde dell’anima e del cuore, ci racconta la vita che diventa letteratura”

MAURIZIO BATTISTA TORNA IN SCENA CON IL NUOVO SHOW “UNO, NESSUNO, CENTOMILA”

Dopo i successi record delle sue ultime tournée, Maurizio Battista, tra gli artisti più amati e popolari del panorama teatrale italiano, torna a calcare le scene con un nuovo spettacolo destinato a lasciare il segno: “UNO, NESSUNO, CENTOMILA”, una produzione di Fabio Censi. Il debutto è previsto al Teatro Olimpico di Roma il prossimo 17 dicembre - dove si fermerà fino all’8 febbraio 2026 - per poi proseguire in un grande tour nazionale che toccherà i principali teatri del Paese. Un titolo che richiama Pirandello, ma che diventa lo spunto per una riflessione brillante e profondamente attuale sull’identità contemporanea. Tra risate, paradossi e momenti di irresistibile comicità, Maurizio accompagna il pubblico in un viaggio dentro le debolezze, le incoerenze e i piccoli vizi quotidiani che rendono l’essere umano pienamente autentico. Il filo conduttore è chiaro: ciascuno dovrebbe essere “uno”, sincero e coerente con se stesso. Ma la società dei consumi spinge a diventare “centomila”, mutando pelle, idee e desideri in base alle mode, delle pressioni sociali e delle aspettative altrui. E alla fine, smarriti in questo gioco di specchi, si rischia di diventare “nessuno”. Con il suo stile inconfondibile – ironico, diretto, mai volgare e sempre vicino alla gente – Battista porta in scena il tempo attuale con occhio acuto e sorriso disarmante. Dalla mania del “fatto in casa” alle mode gastronomiche, dalle lamentele sul costo della vita alla corsa sfrenata all’ultimo smartphone, racconta un’Italia in perenne contraddizione: quella che si indigna per i prezzi degli stabilimenti balneari, ma non rinuncia al ristorante “gourmet” da trenta euro a piatto. La sua è una comicità che non punta il dito, ma osserva, che non giudica ma fotografa, restituendo al pubblico un irresistibile specchio deformante. E mentre si ride, non manca mai lo spunto di riflessione: che mondo si sta costruendo e quale eredità verrà lasciata alle generazioni future? A rendere lo spettacolo ancora più coinvolgente, la partecipazione di Demo Morselli, Marcello Cirillo e della loro big band, che accompagneranno Battista dal vivo con musica, ritmo e momenti di grande energia. Tra gli ospiti fissi anche Manuela Villa, nota interprete musicale e protagonista di momenti di grande emozione, e Samuel Barletti, talentuoso ventriloquo. Sul palco, un corpo di ballo composto da otto elementi darà ulteriore forza allo show. Con “Uno, nessuno, centomila”, Maurizio Battista conferma la sua capacità di parlare a pubblici diversi: dai giovani alle famiglie, dagli spettatori storici agli appassionati del nuovo teatro comico. Un artista che, con semplicità e immediatezza, continua a raccontare il Paese nelle sue infinite sfumature. Un inno alla risata, alla riflessione e al bisogno – profondamente umano – di sentirsi finalmente “uno”. Un ritorno attesissimo dopo i grandi successi teatrali degli ultimi anni e dopo il trionfo al Circo Massimo di Roma, dove Maurizio ha saputo ancora una volta conquistare un pubblico immenso con la sua inimitabile energia e spontaneità.  Parallelamente a questa nuova avventura sul palcoscenico, l’artista celebra anche un importante traguardo nel mondo del cinema: si sono infatti concluse ufficialmente le riprese di Maledetto Tempo, film che segna il suo debutto alla regia, in co-regia con Gianni Quinto, di cui entrambi firmano soggetto e sceneggiatura. Maledetto Tempo è un intenso road movie che alterna momenti di leggerezza e comicità a parentesi più romantiche e malinconiche, offrendo una riflessione profonda sul valore dell’amicizia, sull’amore, sulle trasformazioni della vita e sul peso – a volte crudele – del tempo che passa. (red)

I LEGNANESI PRESENTANO "I PROMOSSI SPOSI" E "PROMESSA D'AMORE"

Dopo il successo di Ricordati il Bonsai con oltre 160.000 spettatori in tutta Italia, I Legnanesi presentano I Promossi Sposi e - la versione senza quadri musicali - Promessa d’Amore, una nuova, esilarante commedia che promette risate, emozioni e riflessioni profonde sul valore dei sentimenti e delle relazioni, insieme alla Teresa, la Mabilia e il Giovanni. Il nuovo spettacolo non è una rivisitazione in chiave moderna de “I promessi sposi”, ma un omaggio ad Alessandro Manzoni, o meglio, al suo modo inconfondibile di indagare l’animo umano. “Lisander”, come affettuosamente lo chiamavano gli amici lombardi, diventa l’ispiratore di un viaggio teatrale nei sentimenti più autentici, quelli che resistono al tempo e alle convenzioni. Una trama travolgente tra amore, identità e ironia. Tutto ha inizio con una notizia incredibile: Giovanni, insolitamente triste e abbattuto, comunica a Teresa e Mabilia qualcosa che sconvolge la quotidianità della famiglia Colombo. Un errore di vecchie scartoffie comunali sembra infatti rivelare che Teresa e Giovanni… non sono mai stati sposati davvero! Da qui prende vita un susseguirsi di malintesi, imprevisti e gag irresistibili, in perfetto stile Legnanesi, dove la comicità popolare si intreccia con la dolcezza dei sentimenti veri. Tra risate e colpi di scena, i protagonisti si troveranno a fare i conti con ciò che davvero li unisce: l’amore, quello autentico, che va oltre ogni carta bollata e ogni formalità. Come ricordava proprio Manzoni, “il cuore è un guazzabuglio”… e I Legnanesi, con la loro inconfondibile ironia, ce lo raccontano ancora una volta, tra dialetto, musica, scenografie brillanti e momenti di pura poesia popolare. Teresa (interpretata da Antonio Provasio): capofamiglia indiscussa, è la tipica donna di cortile, dal carattere forte e dominante. A tratti un po' bisbetica e severa, ha però un cuore grande e generoso, sempre pronta ad aiutare le donne del suo cortile. Alle prese con un marito “avvinazzato e pigro” e una figlia “zitella e sognatrice”, Teresa è una donna che, nonostante le difficoltà, riesce sempre e comunque a tenere la famiglia unita e sulla retta via. Mabilia (interpretata da Enrico Dalceri): figlia zitella di Teresa, incarna il cliché di un certo mondo femminile di provincia, dove l’apparenza è tutto. È una ragazza che sogna di emergere e diventare una soubrette, sempre al di sopra delle sue possibilità, ma incapace di staccarsi da mamma e papà. Mabilia, con la sua vanità e i suoi sogni di gloria, è un personaggio esilarante che strizza l’occhio al pubblico più giovane, rappresentando l’eterna lotta tra aspirazioni e realtà. Giovanni (interpretato da Italo Giglioli): unico uomo del cortile, è costantemente ignorato e poco considerato sia dalla moglie che dalla figlia. La sua vita si divide tra casa, lavoro e osteria. Di poche parole, Giovanni è un personaggio inconfondibile, con il naso perennemente rosso e una camminata incerta, tipica di chi alza un po’ troppo il gomito. Con la sua semplicità e la sua ironia sottile, Giovanni è il simbolo dell’uomo comune, pacato e senza pretese. (red)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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