Nizza - Il turismo francese rappresenta una risorsa strategica per l’Umbria, con oltre 130 mila presenze ogni anno che testimoniano un interesse crescente verso il cuore verde d’Italia. In questo quadro si inserisce l’iniziativa promossa da Regione Umbria, Sviluppumbria e Camera di commercio dell’Umbria, in collaborazione con la Camera di commercio italiana a Nizza e Italia – Gruppo Umbria, dedicata al turismo delle radici. All’iniziativa, che si è svolta a Nizza nell’ambito del progetto nazionale “Italea” promosso dal MAECI, hanno partecipato il Consorzio Umbria&Bike e il Consorzio URAT, vincitori del bando regionale per la promo-commercializzazione turistica, insieme a cinque imprese umbre dell’agroalimentare impegnate nella valorizzazione dei prodotti tipici regionali. Alla missione era inoltre presente la responsabile umbra del progetto Italea, Anna Schippa, che ha coordinato gli aspetti legati al turismo delle radici e al coinvolgimento delle comunità umbre all’estero. La delegazione umbra ha incontrato giornalisti francesi, rappresentanti delle comunità italiane in Francia e operatori turistici e commerciali, con l’obiettivo di raccontare l’anima autentica dell’Umbria: i borghi ricchi di storia, le città d’arte, i paesaggi incontaminati, le tradizioni vive e la qualità riconosciuta dell’enogastronomia regionale, dalle produzioni agroalimentari di eccellenza ai vini e agli oli DOP. “La scelta di Nizza non è casuale - sottolinea l’assessora regionale al Turismo e all’Agricoltura, Simona Meloni - Parliamo di un territorio in cui storicamente è stata molto forte l’emigrazione umbra e dove oggi vive una comunità numerosa di discendenti, che possono diventare ambasciatori della nostra regione. Il turismo delle radici è per noi un ponte tra memoria, affetti e futuro: non è solo promozione turistica, ma ricostruzione di legami umani e culturali duraturi”. Nel corso degli incontri sono stati presentati nuovi prodotti turistici dedicati in particolare al pubblico francese: itinerari nei borghi e nelle aree interne, esperienze di turismo lento legate a cammini e ciclovie, percorsi identitari sulle tracce delle comunità umbre emigrate, proposte enogastronomiche e visite in aziende agricole e agrituristiche. Le imprese umbre dell’agroalimentare coinvolte hanno proposto degustazioni guidate e momenti di racconto delle filiere produttive. (9colonne)
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