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direttore Paolo Pagliaro

CERN, GIANOTTI: TORNO
PADRONA DEL MIO TEMPO

 CERN, GIANOTTI: TORNO <BR> PADRONA DEL MIO TEMPO

“Se mi è mancata una cosa, negli ultimi dieci anni, è stata la libertà di poter decidere del mio tempo” che ora “spero di poter usare per dedicarmi di più alla famiglia, agli amici e a quegli interessi, dallo sport al pianoforte…”. Così, in una intervista a La Repubblica, Fabiola Gianotti che, a fine anno, lascia l’incarico di direttrice generale del Cern dopo aver ricoperto due mandati, dal 2016, alla guida del più grande laboratorio di fisica al mondo (oltre 17500 persone di 110 nazionalità diverse). “Il Cern è una piccola città, e a volte mi sono sentita un po' come un sindaco che deve occuparsi di tutto e di tutti” spiega. C'è qualcosa che le mancherà di questi dieci anni? “Realizzare progetti belli, come il Science Gateway, e trasformare le idee più promettenti in realtà. E il fatto che in questi anni non ci sia mai stato un giorno identico all'altro: ho vissuto a 200 all'ora e non ricordo di essermi annoiata, neanche per un secondo”. “Uno dei progetti che mi sono più cari – spiega - è la realizzazione del Science Gateway, il nostro nuovo centro per la comunicazione scientifica destinata al grande pubblico di tutte le età, a partire dai 5 anni. È stato realizzato grazie alla generosità di donatori privati, fra i quali Stellantis e la Fondazione Carla Fendi. L'edificio progettato da Renzo Piano ha accolto 800mila visitatori in soli due anni dall'apertura”. Un decennio in cui il Cern ha raggiunto “risultati che hanno superato di gran lunga le aspettative iniziali. Per esempio misure precise del bosone di Higgs (scoperto nel 2012, ndr), una particella ancora misteriosa, legata al meccanismo che ha permesso alla materia di cui siamo fatti di formarsi nell'Universo primordiale. Poi, la scoperta di una miriade di nuove particelle composte. E persino l'impatto dei raggi cosmici sulla formazione delle nuvole, risultati utilissimi per la modellizzazione del clima. Un altro risultato cruciale è il vasto lavoro di sviluppo e progettazione del Future Circular Collider, con il quale abbiamo posto le fondamenta per un futuro radioso per questa istituzione unica che è il Cern”, “uno strumento straordinario per cercare di far luce sui misteri legati a origine, struttura ed evoluzione dell'Universo. Richiederà lo sviluppo di tecnologie senza precedenti in molti campi, dai materiali superconduttori a nuovi sistemi di raffreddamento, alla robotica e alle tecniche di vuoto. Con applicazioni potenzialmente rivoluzionarie per l'intera società”. (22 nov - red)

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