In Italia più della metà della popolazione (circa 33 milioni di persone) si muove ogni giorno per raggiungere il luogo abituale di studio o lavoro. Il 72% lo fa per motivi di lavoro, il 28% per studio, 11 milioni circa di persone (9 milioni nelle scuole primarie e secondarie e 2 milioni nelle università). Sebbene il 60% circa degli studenti universitari si muova con il trasporto pubblico, permangono differenze territoriali: nelle zone interne e marginali le quote di mobilità veicolare privata superano il 30%. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado solo il 30% degli studenti va a scuola da solo e la capacità di attrazione dell'utenza potenziale da parte del trasporto dedicato, quali bus scolastici, è pari in media a solo il 4%. Secondo una ricerca di MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile), resa nota di recente, il trasporto su strada è tornato a crescere segnando una fase di “ricarbonizzazione” che lo allontana dagli obiettivi di sostenibilità europei, nonostante il cambio parco auto in atto, mentre il trasporto merci stenta a cambiare modelli e gli spostamenti per la mobilità scolastica restano troppo legati alle auto private. La decarbonizzazione è stata evidente dal 2005 al 2019, andando tuttavia a rallentare a partire dalla crisi del Covid, con traffico ed emissioni che sono persino aumentati (superando i valori del 2019), nonostante l’introduzione sul mercato di motori sempre più efficienti. Dal 2005 (anno di riferimento della normativa FIT for 55) al 2024 le emissioni di CO2 si sono ridotte del 14% in totale e il traffico su strada si è ridotto di circa il 9%, mentre le emissioni di CO2 per l’efficientamento dei motori, pur con l’introduzione di motori Euro 6, ibridi ed elettrici puri, si sono ridotte solamente del 5%. Per il futuro si prevede che le attuali misure in atto non consentiranno di raggiungere gli obiettivi europei fissati al 2030: nello scenario più pessimistico, le emissioni potrebbero addirittura aumentare del 5% rispetto a oggi, mentre nello scenario più ottimistico potrebbero ridursi dell’11 %. L’Italia è tuttavia protagonista della rivoluzione elettrica su due ruote. Il mercato mondiale delle e-bike, valutato oltre 50 miliardi di dollari, cresce tra il 4,5% e il 6% l’anno. In Italia, la quota di mercato delle bici elettriche è passata dal 3,4% al 20,3% in dieci anni, segno di un cambiamento profondo nelle abitudini di cittadini e imprese. Il comparto nazionale coinvolge oltre 250 aziende e 40mila addetti, con distretti produttivi in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Sud Italia. Nel 2024 le esportazioni di e-bike italiane hanno raggiunto 150 milioni di euro, in crescita del +44% rispetto al 2019, con nuovi mercati in Nord America e Africa. Si segnala inoltre un trasporto merci italiano in crescita, ma ancora lontano dagli obiettivi di efficienza e sostenibilità. Nel 2024 i volumi industriali sono aumentati di oltre il 2%, con ricavi in crescita per le aziende di autotrasporto. Persistono tuttavia ritardi e colli di bottiglia infrastrutturali che costano tempo e competitività. La strada resta dominante, con oltre 30 miliardi di veicoli/km ma deve affrontare costi energetici crescenti e bassi tassi di saturazione dei carichi. Il trasporto ferroviario arretra del 5% rispetto al 2021, frenato da cantieri e limiti operativi, mentre il marittimo segna un +3,9% nel traffico container e una connettività portuale in miglioramento (+4,9% dal 2018). L’aviazione cargo raggiunge il miglior risultato dal 2009 con 1,25 milioni di tonnellate, ma gran parte del traffico utilizza ancora hub esteri. (23 nov - red)
(© 9Colonne - citare la fonte)




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