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INPS, FAVA: I GIOVANI
“IN POLE POSITION”

INPS, FAVA: I GIOVANI <BR> “IN POLE POSITION”

Gabriele Fava, presidente dell’INPS, è intervenuto ieri a Palazzo Wedekind durante l’evento “Palazzo Wedekind: 100 anni di futuro”. Fava ha spiegato come la cultura sia chiave di lettura del welfare che cambia”, rivolgendosi direttamente ai giovani presenti. Ha affermato che l’Istituto ha posto i ragazzi “in pole position, in cima a tutti i nostri pensieri”, ricordando che rappresentano il futuro e il testimone da trasmettere in modo solido.  Il presidente ha invitato i giovani a sentirsi al centro di questo percorso, parte integrante di un’istituzione che sta ripensando la propria funzione alla luce delle esigenze delle nuove generazioni richiamando il valore della storia come elemento che “interroga direttamente il presente”. Ha ricordato che il palazzo, con le sue stratificazioni romane, papali e ottocentesche, “non espone la storia, ma la stratifica”, diventando un luogo attraverso cui una comunità riconosce ciò che la definisce. Fava ha spiegato che l’istituto celebra il centenario di Palazzo Wedekind, “un pezzo della storia importantissima d’Italia”, e ha invitato i giovani a partire dalle radici per costruire il proprio futuro. Riflettendo sul ritrovamento di un’opera d’arte nel palazzo, ha sottolineato che attribuirla e restituirla al contesto rappresenta una forma di consapevolezza collettiva. Ha ribadito che comprendere la storia dell’INPS significa comprendere la storia della cittadinanza sociale italiana e il modo in cui le società hanno imparato a proteggersi e a darsi continuità. Fava ha inoltre ricordato come l’integrazione tra cultura e welfare sia nata osservando il patrimonio storico e artistico custodito dall’Istituto che conserva da oltre un secolo opere d’arte, documenti, archivi e palazzi storici, un patrimonio che “è rimasto un po’ sepolto” e che oggi viene valorizzato. Fava ha affermato che partecipare a eventi culturali, praticare attività artistiche o dedicarsi alla lettura “può migliorare la qualità della vita e ridurre lo stress”, evidenziando che il benessere non è solo una questione normativa ma un concetto più ampio. Per questo motivo, l’Istituto ha aperto le porte di Palazzo Wedekind, di Palazzo Piacentini a Milano e di Palazzo Mazzoni a Roma. Per Fava, la cultura previdenziale, per un giovane, “non significa pensare alla pensione”, ma comprendere come funzionano le proprie tutele fin dagli studi, dall’ingresso nel mondo del lavoro o dalla firma di un contratto. Ha affermato che il welfare contemporaneo “non è più solo protezione”, ma orientamento e capacità di leggere il proprio percorso. Fava ha illustrato gli strumenti creati dall’Istituto “con voi e per voi”, tra cui il portale dedicato ai giovani, borse di studio e sostegni alla formazione, iniziative culturali, servizi digitali e l’intelligenza artificiale che aiuta a interpretare contributi, tutele e opportunità. Ha concluso che il compito dell’INPS non è “aspettarvi, ma raggiungervi; non tutelarvi dopo, ma affiancarvi e accompagnarvi prima”, ponendo l’accento sulla responsabilità dell’Istituto nel supportare i percorsi dei giovani fin dagli inizi. (25 NOV – red)

 

 

 

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