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TAJANI : FORZA ITALIA
CRESCE, LA LEGA NO

TAJANI : FORZA ITALIA <BR> CRESCE, LA LEGA NO

Un voto che conferma come “Forza Italia sia sempre più un partito essenziale della coalizione”, con la sua “crescita costante, in termini percentuali ma anche di voti reali” e la capacità di prendere “voti al centro”. Antonio Tajani, in una intervista al Corriere della Sera, si dice “soddisfatto” della tornata elettorale delle Regionali che “ci ha visto conquistare, noi di FI, una Regione in più di quelle in cui governavamo (la Valle d'Aosta, ndr) e in generale confermare i nostri governi”. “Rispetto solo a 10 anni fa, governiamo in molte più regioni di quante ne amministrava e amministra la sinistra” sottolinea. “In Puglia era oggettivamente impossibile vincere, c'era una base di governo lunghissima di Emiliano e un candidato molto forte come Decaro. Anche in Campania il peso di De Luca ha fatto la differenza, noi ci siamo battuti come potevamo”. E prosegue: “Noi siamo orgogliosi del nostro risultato, siamo cresciuti in tutte queste Regionali, sia per numero di voti sia in seggi”, “in Valle d'Aosta abbiamo ottenuto il 10,1% entrando per la prima volta al governo della regione. Nelle Marche, crescita del 2,796, in Toscana +1,9. In Calabria, assieme alla lista Occhiuto, siamo al 31,4%. Siamo cresciuti anche in Puglia e in Veneto, e in Campania abbiamo più che raddoppiato la percentuale del consenso. Soprattutto, ci dicono gli studi reali e numerici, sia noi che FdI siamo cresciuti in voti reali, cioè numero di elettori, altri sono calati”, “certo non conta solo la singola regione, dove la Lega alle scorse elezioni sommava i voti propri con quelli di Zaia, ed erano molti più di ora. Conta il trend che per noi è più che soddisfacente. Siamo ormai stabilmente davanti al M5S come partito nazionale”. Sulle percentuali di queste elezioni si decideranno le candidature alle prossime amministrative, come Milano, e regionali? “Per le Regioni vedremo, per Milano noi continuiamo a dire che servirà un candidato civico”. Lupi? “Non credo che ci sia una sua candidatura avanzata da qualcuno, ma, con la massima stima che ho per lui, ritengo serva appunto un candidato che aggreghi quella società civile e quei partiti, come Azione, che altrimenti potremmo faticare a coinvolgere”. E sulla legge elettorale il vicepremier sostiene che “è una necessità, perché l'attuale può produrre distorsioni e instabilità. Noi pensiamo a un proporzionale con premio di maggioranza. Permette la governabilità e anche l'espressione e la rappresentazione di tutte le forze, con le loro specificità”. (26 nov - red)
(© 9Colonne - citare la fonte)
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