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Antartide: al via la campagna conclusiva del progetto Beyond EPICA-Oldest Ice

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Antartide: al via la campagna conclusiva del progetto Beyond EPICA-Oldest Ice

Little Dome C - È partita in Antartide la quinta e conclusiva campagna di perforazione del progetto Beyond EPICA-Oldest Ice, che coinvolge dodici istituzioni di ricerca di dieci Paesi europei. Guidata dall'Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, la collaborazione internazionale vede impegnato nel campo di Little Dome C, a 35 chilometri da Concordia, a 3.200 metri sul livello del mare, un team di 15 persone tra scienziati, scienziate e personale logistico. Il gruppo, che opererà per due mesi in condizioni estive antartiche, con temperature medie di -35°C, ha un duplice obiettivo. Da un lato, punta a perforare il substrato roccioso sotto la calotta glaciale per stimare quando è stato esposto per l’ultima volta alla luce solare, dato chiave per determinare l’età della calotta stessa. Dall’altro, si concentrerà sull’estrazione di nuovi campioni di ghiaccio nella parte più profonda della perforazione, tra 2.350 e 2.590 metri, per ottenere una quantità sufficiente di materiale da analizzare in relazione alla Transizione del Pleistocene Medio (MPT), periodo cruciale per comprendere l’evoluzione del clima terrestre. “Gli obiettivi di questa campagna pongono delle sfide tecnologiche e ingegneristiche senza precedenti nella glaciologia antartica”, spiega Carlo Barbante, professore ordinario all'Università Ca' Foscari Venezia, associato a Cnr-Isp e coordinatore di Beyond EPICA - Oldest Ice. Mentre nel continente bianco proseguono le operazioni di carotaggio, nei laboratori delle istituzioni di ricerca partner sono iniziate le prime analisi dei campioni di ghiaccio giunti la scorsa primavera nel continente europeo. Dopo aver preparato i campioni di ghiaccio presso l’Alfred-Wegener-Institut (AWI) di Bremerhaven, in Germania, i partner hanno completato con successo, presso il British Antarctic Survey (BAS) di Cambridge, nel Regno Unito, l’analisi chimica di 190 metri di ghiaccio provenienti dalla sezione più profonda della carota, lunga 2.800 metri. Il team del BAS, che ha coinvolto esperti di diversi centri di ricerca europei, ha confermato che si tratta di una registrazione completa del clima e della composizione atmosferica del passato, risalente ad almeno 1,2 milioni di anni fa, la più antica mai recuperata da una carota di ghiaccio. Ulteriori analisi proseguiranno presso il BAS e presso i laboratori delle altre istituzioni partner, tra le quali il Centre national de la recherche scientifique (CNRS), l’Università Ca’ Foscari Venezia, l’Università di Milano-Bicocca, l’Alfred Wegener Institut (AWI), l’Università di Berna, il Norwegian Polar Institute (NPI), l’Università di Bergen e l’Università di Copenhagen per svelare nuovi dettagli sull’evoluzione del clima terrestre e sulle concentrazioni di gas serra racchiusi in questi campioni. (9colonne)


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