La Russia “è pronta a discutere seriamente del piano statunitense per una soluzione in Ucraina”. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin nella conferenza stampa seguita al vertice del CSTO a Bishkek, in Kyrgyzstan. “Ci siederemo davvero al tavolo delle trattative e discuteremo in modo sostanziale e serio ciascuno dei punti proposti” nel piano di pace sponsorizzato dagli Usa. Il leader del Cremlino ha inoltre affermato che “Il conflitto finirà quando le truppe ucraine si ritireranno dai territori occupati. Altrimenti, la Russia lo farà con la forza”. Toni rassicuranti invece nei confronti dell’Europa in quanto “La Russia è pronta a confermare la sua assenza di intenzione di attaccare” il vecchio continente, ha detto Putin.

“La questione del riconoscimento della Crimea e del Donbass da parte degli Stati Uniti dovrebbe essere oggetto di negoziati con la parte americana”, ha inoltre spiegato Putin sottolineando che il ministro degli Esteri Sergei Lavrov si sta preparando per un incontro con i suoi partner statunitensi. “Le ultime informazioni che ho ricevuto ieri – ha anche aggiunto il leader russo - sono che il Presidente Trump ha deciso che la parte americana giunga a Mosca la prossima settimana. Siamo sempre aperti. Ma chi rappresenterà gli Stati Uniti dalla parte americana? Questo, ovviamente, spetta al Presidente degli Stati Uniti deciderlo. Pertanto, ci aspettiamo che si incontrino nella prima metà della prossima settimana”.

Putin ha però nuovamente fatto intendere di non ritenere legittimata la leadership ucraina a causa delle mancate elezioni presidenziali. Al contrario, ha fatto notare, “Anche la Russia sta sostenendo un conflitto armato, ma abbiamo tenuto le elezioni. Abbiamo tenuto le elezioni presidenziali e di recente abbiamo tenuto le elezioni per gli enti governativi comunali e regionali”. Date queste premesse, secondo Putin “Firmare documenti con la leadership ucraina è inutile, ne ho già parlato molte volte”. In ogni caso, ha aggiunto, “Spero che in futuro riusciremo a raggiungere un accordo con l'Ucraina”. (27 NOV - deg)