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direttore Paolo Pagliaro

PDL BRACCONAGGIO ITTICO
OK ALLA LEGGE CON DUBBI

PDL BRACCONAGGIO ITTICO <br> OK ALLA LEGGE CON DUBBI

La Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge che aggiorna e irrigidisce le norme contro il bracconaggio ittico nelle acque interne, un fenomeno diffuso in laghi, fiumi e aree salmastre e spesso legato anche a reti criminali organizzate. Il testo introduce un nuovo elenco di grandi laghi e laghi minori soggetti a regole specifiche e rafforza il quadro dei divieti e delle sanzioni contro la pesca illegale:tra le principali novità figurano il divieto di catturare o commercializzare specie protette in qualunque stadio di crescita, il bando dell’uso di esplosivi, corrente elettrica o sostanze tossiche, il divieto di cattura tramite asciutta dei corsi d’acqua e l’impiego di attrezzi non riconducibili alla pesca sportiva. Il nuovo impianto prevede pene più severe, dalla confisca degli attrezzi alla sospensione delle licenze, fino all’arresto o a sanzioni pecuniarie più elevate. È stabilito inoltre che il pescato sequestrato, se ancora vivo, venga reimmesso nei corsi d’acqua quando compatibile con le norme sulla conservazione degli habitat. La maggioranza ha rivendicato il provvedimento come un passo significativo. “Il provvedimento affronta in modo organico il tema della pesca illegale e del bracconaggio ittico nelle acque interne, elencando con precisione le attività vietate”, ha dichiarato Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia. “Si tratta di un testo di legge che risponde pienamente alla sensibilità di Forza Italia nella tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, proteggendo le nostre risorse ittiche da comportamenti illegali e irresponsabili”, ha aggiunto, annunciando il voto favorevole del gruppo.

Sulla stessa linea Italia Viva, pur con alcune riserve. La deputata Maria Chiara Gadda ha parlato di “una prima risposta a un fenomeno odiosissimo”, sottolineando però che il problema non si risolve senza maggiori risorse e controlli. “Serve dare strumenti adeguati alle forze dell’ordine: il pescato di frodo fa concorrenza sleale alle nostre imprese e finisce sulle nostre tavole senza tracciabilità. È un passo avanti verso legalità e salute, ma deve essere più convinto da parte del governo Meloni”, ha affermato. Di segno opposto il giudizio del Movimento 5 Stelle: “Non possiamo avallare una legge così debole, così piena di falle, così poco coraggiosa”, ha spiegato la deputata Daniela Morfino. “Restano deroghe che svuotano il testo, sanzioni insufficienti per fermare le zoomafie, controlli fragili e nessuna risorsa stabile. Serviva una legge chiara, rigorosa e finanziata, mentre questa lascerà margini che i criminali sfrutteranno subito”, ha aggiunto. Resta dunque aperto il confronto politico sulla sua reale capacità di contrastare un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto dimensioni sempre più strutturate.

 

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