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Riparazioni, L’Abbate (M5S): Bocciato emendamento che tutela cittadini e creerebbe lavoro

Roma, 3 dic – “Una scelta incomprensibile, che va contro i cittadini, contro il portafoglio delle famiglie e contro una filiera economica che in Europa sta già producendo valore”. Così la deputata del M5S Patty L’Abbate commenta il respingimento del suo emendamento alla legge di delegazione europea 2025 sul diritto alla riparazione, tema al centro della nuova normativa UE che punta a ridurre sprechi, costi ed emissioni favorendo la riparabilità dei prodotti. “È previsto chiaramente dalla legislazione europea – ricorda L’Abbate – e proprio per questo mi lascia perplessa che il Governo abbia bocciato emendamenti che andavano incontro a chi? Al cittadino, al consumatore. Abbiamo chiesto solo che se si rompe una lavatrice sia possibile ripararla senza costi proibitivi, con pezzi di ricambio più economici, o ricevere un elettrodomestico ricondizionato come previsto dalla direttiva. Nulla di ideologico, solo norme di buon senso utili alle famiglie”. Secondo la deputata, il settore delle riparazioni rappresenta già una realtà economica rilevante: “Nel 2025 in Europa il nuovo mercato della riparazione ha generato 2,9 miliardi di euro di introiti. Perché non farlo crescere anche in Italia? Creeremmo posti di lavoro, lavoro green, lavoro utile. Esistono già negozi che vendono computer ricondizionati, una risorsa fondamentale per studenti e famiglie che non possono permettersi il nuovo. È questa la vera economia circolare, non lo slogan che il Governo ripete ogni giorno”.
L’Abbate sottolinea anche la valenza ambientale del diritto alla riparazione, pur mettendo l’accento prima di tutto sugli effetti economici: “In Aula parlo di economia, non solo di ambiente, perché lì almeno i numeri dovrebbero capirli. Riparare un oggetto significa non produrre rifiuti, valorizzarlo ancora, ridurre la pressione sulle materie prime. È un pezzo importante di quelle quattro direttive sull’economia circolare recepite nel 2018. Ma servono azioni concrete: non basta dire che portiamo avanti il tema, se poi si boccia tutto”. La conclusione è un atto d’accusa: “Così l’Italia resta indietro. Il Governo fa finta di non vedere, come se fossero piccole cose che non interessano. E invece interessano eccome: ai cittadini, alle loro tasche, ai nostri ragazzi e alla creazione di nuova occupazione. Ecco perché questa bocciatura è grave e incomprensibile”.
(PO / Sis)

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