“Siamo determinati” a riportare dalla sua famiglia il corpo del sergente maggiore Ran Gvili, ultimo ostaggio ucciso rimasto a Gaza. A dirlo è stato Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, in occasione di una riunione di governo per approvare il bilancio statale del 2026. Ha promesso, poi, che “non risparmieremo alcuno sforzo per farlo”. Ran Gvili era un poliziotto ventiquattrenne ucciso negli scontri del 7 ottobre 2023. Il sottufficiale prestava servizio nell’unità d’elite Yassam nella regione del Negev ed è stato ucciso in azione alla vigilia del suo venticinquesimo compleanno. Le autorità israeliane hanno promesso di lavorare “instancabilmente” per garantire il ritorno dell’ultimo ostaggio ucciso. Stamattina, invece, è stato consegnato il corpo del cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak, bracciante agricolo thailandese di 42 anni, ucciso anche lui il 7 ottobre 2023 vicino al kibbutz Be’eri. Nello specifico, il cadavere di Rinthalak è stato ritrovato ieri mattina dal gruppo della Jihad Islamica nel nord dell’enclave palestinese e consegnato nel pomeriggio alla Croce Rossa, che a sua volta l’ha consegnato all’Idf. La situazione sul campo, intanto, rimane tesa, con una pace sempre più fragile. Ieri sera, infatti, Netanyahu ha accusato Hamas di continuare a violare l'accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le forze israeliane. Il premier di Israele ha specificato, dopo che quattro soldati sono rimasti feriti negli scontri a Rafah, che non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza. Gli ha risposto Hamas, attraverso il portavoce Hazem Qassem, chiedendo di rispettare i termini dell’accordo e di aprire il valico di Rafah in entrambe le direzioni.
Sul fronte della politica interna, Netanyahu ha indicato il suo segretario militare, il maggiore generale Roman Gofman, come prossimo direttore del Mossad. Lo hanno fatto sapere i media israeliani citando l’ufficio del primo ministro. Gofman sostituirà l’attuale capo del Mossad David Barnea a giugno del prossimo anno. Al riguardo, Netanyahu ha dichiarato che “il suo successo è il successo di Israele. Mi ha accompagnato nel periodo più difficile, ho piena fiducia in lui”, mentre il ministro della Difesa Israel Katz ha accolto con favore la nomina dicendo che si tratta di “un ufficiale di grande valore, un vero combattente che cerca l'impegno e un comandante con una vasta esperienza operativa e di intelligence”. L’attenzione si è focalizzata anche sul futuro viaggio del premier israeliano a New York, sul quale ha dichiarato in un’intervista virtuale a un forum del New York Times di voler comunque visitare la città, nonostante le minacce di arresto fatte dal neoeletto sindaco Zohran Mamdani in base al mandato della Corte penale internazionale. (4 DIC - gci)
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