“È una manovra fallimentare e anticostituzionale. Fallimentare perché il Paese non cresce, il Pil è piantato a zero, soprattutto i salari diminuiscono e il governo non riesce a ridistribuire risorse. Ed è anticostituzionale perché il governo Meloni, ignorando volutamente le scelte della Consulta, ha di nuovo inserito i livelli essenziali delle prestazioni in manovra”. Così Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, intervenuto a Palazzo Madama alla presentazione della “Controfinanziaria”, il Rapporto annuale della Campagna “Sbilanciamoci!” curato dagli esperti delle 55 organizzazioni aderenti e intitolato “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. Nel rapporto si esamina in dettaglio il disegno di legge di bilancio 2026 del governo attualmente in discussione in Senato e si delinea una manovra economico-finanziaria alternativa e a saldo zero da oltre 55 miliardi di euro, con 111 proposte “concrete e praticabili da subito, per un’Italia capace di futuro”. “Ci riferiamo – aggiunge Boccia - ai trasporti, in particolar modo al trasporto pubblico locale, alla sanità, all'istruzione, all'assistenza, agli asili nido o agli anziani. Tutto questo è inaccettabile perché è un tentativo del Governo di far rientrare dalla finestra quello che era già uscito dalla porta. Noi daremo battaglia, faremo ostruzionismo in Parlamento e se dovessero insistere saremmo costretti di nuovo a ricorrere alla Consulta”. A sostenere la “controfinaziaria” anche M5S e Avs. “Molte di queste proposte – sottolinea Alessandra Maiorino, vicepresidente M5S Senato - erano già all'interno del nostro pacchetto, altre le abbiamo inserite o affinate grazie a loro, ma soprattutto quello che mi preme dire è che questa ‘controfinanziaria’ disegna un Paese, una direzione per questo Paese che è quella che davvero farebbe bene a tanti e non a pochi, come invece fa questa manovra di bilancio che dà zero ai tanti italiani e italiane che ne hanno bisogno e invece tutela e copre gli interessi sempre dei soliti noti, di pochi gruppi di potere che continuano ad arricchirsi e sotto questo governo di destra si stanno arricchendo come mai prima”. Tino Magni, senatore Avs, afferma: “E' una manovra povera, che non affronta i temi e che addirittura accentua le disuguaglianze: per questo noi abbiamo fatto una proposta alternativa che è quella di affrontare i problemi delle entrate con il principio ‘chi più ha più deve contribuire’ attraverso un contributo di solidarietà, che è in parte la proposta avanzata da chi fa parte di 'Sbilanciamoci', come la Cgil e Greenpeace. E in più ridurre le spese militari per poter affrontare la questione degli stipendi, introdurre un salario minimo, introdurre un meccanismo di recupero dell'inflazione, affrontare i problemi sociali, la sanità, le pensioni e intervenire seriamente sulla questione del cambiamento climatico, proponendo un fondo per intervenire sul clima e sulla questione della transizione in generale. Questa è stata la nostra impostazione, è una proposta alternativa a quella della maggioranza, però siamo convinti che la gente sta con noi". “La Legge di Bilancio del governo Meloni è inadeguata, socialmente iniqua e, dal punto di vista fiscale e ambientale, regressiva”, dichiara Giulio Marcon, portavoce della Campagna “Sbilanciamoci!”. “È una manovra che ripropone le stesse priorità dell’ultimo anno, concentrando risorse e investimenti sulla Difesa e l’industria militare e lasciando irrisolte le questioni che davvero stanno a cuore alle persone: l’aumento delle disuguaglianze, della povertà e del costo della vita, la crisi climatica, la perdita di capacità produttiva del Paese e l’indebolimento di welfare, sanità e istruzione pubblica». «Il Rapporto 2026 di Sbilanciamoci! – prosegue Marcon – propone una visione radicalmente alternativa: investire nelle persone, nei territori, nei beni comuni. Senza aumentare il debito pubblico, la nostra Controfinanziaria mostra come sia possibile destinare risorse consistenti ai servizi essenziali, alla giusta transizione ecologica, al lavoro, al reddito, alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale, riducendo al tempo stesso spese militari e sussidi dannosi per l’ambiente”. “Quello che è stato presentato oggi – conclude Marcon – è un modello alternativo e realistico di politica economica: una proposta costruita euro su euro che mette al centro giustizia fiscale, diritti, pace e sostenibilità, e che indica una direzione di sviluppo più equilibrata e più vicina ai bisogni del Paese”. (Roc)
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