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Stop macellazione equidi e farmaci Pmsg: arriva pdl Evi con Animal Equality

Roma, 9 dic - Riconoscere cavalli e altri equidi come animali d’affezione, vietarne definitivamente la macellazione e fermare l’utilizzo dell’ormone PMSG estratto dal sangue delle giumente gravide. È l’obiettivo della proposta di legge presentata alla Camera dalla deputata del Partito democratico Eleonora Evi, che mira a colmare un vuoto normativo e ad allineare la legislazione italiana a un mutato sentire sociale sul rapporto tra esseri umani e animali. La proposta supera lo status “ibrido” che ancora oggi caratterizza gli equidi – considerati al tempo stesso animali domestici e da reddito – riconoscendone formalmente la natura di animali d’affezione. Una scelta che avrebbe come conseguenza diretta il divieto, su tutto il territorio nazionale, di allevamento, esportazione e importazione di cavalli, asini, muli e bardotti destinati alla macellazione per il consumo alimentare. “Con questa proposta vogliamo sottrarre gli equidi alla barbarie della macellazione, che ancora oggi colpisce migliaia di animali, spesso dentro circuiti illegali poco conosciuti ma altamente redditizi”, ha spiegato Evi presentando l’iniziativa. “Per moltissime persone i cavalli sono compagni di vita: meritano un avanzamento normativo che riconosca pienamente i loro diritti e dica chiaramente basta alla carne di cavallo”. Il testo interviene anche sul fronte della tracciabilità e della tutela sanitaria, istituendo presso le ASL un registro anagrafico degli equidi e prevedendo l’obbligo di identificazione tramite microchip, con indicazione esplicita della dicitura “Non Dpa – non destinati alla produzione alimentare”. Accanto al divieto di macellazione, la proposta introduce misure di accompagnamento economico per gli operatori del settore. È previsto un fondo da 5 milioni di euro l’anno per il triennio 2025-2027, destinato alla riconversione degli allevamenti verso attività compatibili con il nuovo status di animali d’affezione o verso produzioni di tipo vegetale.
Un capitolo centrale riguarda poi il divieto totale di produzione, commercializzazione, importazione ed esportazione di farmaci veterinari contenenti la gonadotropina sierica equina (PMSG), un ormone utilizzato negli allevamenti intensivi – soprattutto suini – per aumentare la fertilità. Il principio attivo viene estratto dal sangue di giumente gravide, una pratica che la proposta definisce incompatibile con il benessere animale, anche alla luce dell’esistenza di alternative sintetiche. “È qualcosa di aberrante e senza senso continuare a dissanguare le giumente per favorire la fertilità negli allevamenti, quando esistono valide alternative”, ha sottolineato Evi. “Chiediamo alla Camera di discutere questa proposta come un atto di civiltà e di rispetto dei diritti degli animali”. A sostegno dell’iniziativa arrivano anche i dati diffusi da Animal Equality Italia. “Il 73% degli italiani non consuma carne di cavallo, l’86% ritiene che questi animali debbano essere maggiormente tutelati e il 73% prova una forte empatia nei loro confronti”, ha ricordato Francesca Flati, responsabile delle relazioni istituzionali dell’associazione. “Parliamo di numeri certificati da un sondaggio Ipsos e che il legislatore non può ignorare”. Secondo Animal Equality, in Italia vengono macellati ogni anno circa 21 mila cavalli, senza contare il fenomeno sommerso della macellazione clandestina, spesso legata a cavalli a fine carriera sportiva. “Abbiamo documentato recentemente violenze e maltrattamenti durante la macellazione”, ha aggiunto Flati. “Siamo certi che gli italiani non vogliono che queste pratiche continuino”. La proposta di legge prevede infine sanzioni penali severe per chi viola i divieti: reclusione da tre mesi a tre anni e multe fino a 100 mila euro, con aggravanti in caso di immissione sul mercato delle carni. Un impianto normativo che punta a segnare una svolta netta nella tutela degli equidi e nel rapporto tra società, allevamento e diritti animali.
(Sis)

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