Roma, 10 dic — Il decreto legge lavoro, la cui conversione in legge è stata approvata oggi in Senato, rappresenta “un provvedimento molto corposo”, non solo per l’ampiezza delle misure introdotte ma soprattutto per la “nuova visione” che intende affermare sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. A sottolinearlo è Paola Mancini, senatrice di Fratelli d’Italia, rivendicando l’impianto complessivo del decreto e respingendo con decisione le critiche arrivate dalle opposizioni. “Lo definirei corposo in termini di contenuti e di ciò che va ad attuare – spiega Mancini – perché introduce controlli, ma soprattutto quel cambio culturale che è necessario. Non si tratta solo di intervenire ex post, ma di costruire un sistema che metta al centro la prevenzione e la responsabilità”. Secondo la senatrice Fdi, il decreto nasce da un percorso di confronto avviato dal governo con le parti sociali, “sia datoriali che sindacali”, che ha portato a un testo inizialmente giudicato in modo ampiamente positivo. “È un provvedimento frutto di una concertazione – sottolinea – e durante il lavoro in Commissione ci sono state forti interlocuzioni. Per questo mi amareggia sentire oggi parlare di ‘due stagioni’: la stagione è stata ed è quella della condivisione”. Mancini respinge al mittente le accuse più dure mosse dall’opposizione nel corso del dibattito parlamentare. “Definire questo decreto ‘vergognoso’ – come ha fatto ad esempio in aula la collega del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro, ndr - è un termine che non posso accettare e che condanno con forza. Qui parliamo di una risposta concreta a quello che accade quotidianamente nei luoghi di lavoro, a una piaga che produce fragilità, vittime e drammi. Davanti alla necessità di portare a compimento un provvedimento che, per i suoi termini, rischierebbe di decadere, dobbiamo essere responsabili e dare risposte”.
Uno dei nodi più delicati affrontati dal decreto riguarda il sistema degli appalti e dei subappalti, in particolare nel settore delle costruzioni, spesso indicato come ambito in cui si annidano le maggiori criticità sul fronte dei controlli e della sicurezza. “Il provvedimento interviene assolutamente su questo punto – chiarisce la senatrice – ed è in continuità con gli interventi messi in campo fin dall’inizio dal governo Meloni”. Al centro, spiega Mancini, c’è il rafforzamento dell’attività ispettiva e sanzionatoria, accompagnato però da una strategia più ampia di prevenzione. Il decreto prevede infatti il potenziamento degli organici degli organi di controllo, con l’assunzione di oltre 300 nuovi ispettori del lavoro e di 100 carabinieri. “È proprio l’idea di andare a scovare dove si annidano situazioni inaccettabili – osserva – potenziando i controlli ma anche investendo sulla formazione e sulla capacità di intervento. Non basta un sistema sanzionatorio forte se non è affiancato da un sistema di prevenzione iniziale efficace” In questa prospettiva, per Mancini il dl lavoro rappresenta un tassello centrale della strategia dell’esecutivo sul fronte della sicurezza. “È una risposta concreta e necessaria – conclude – che guarda ai controlli, alla prevenzione e a un cambiamento culturale profondo. È tutto fuorché un provvedimento di facciata: è un passo avanti per tutelare davvero lavoratrici e lavoratori”.
(PO / SIS)
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