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A Meloni il Premio Margaret Thatcher: essere conservatori è rivoluzionario

Roma, 12 dic - "Grazie al presidente Procaccini e a tutta la Fondazione New Direction per avermi onorata con questo premio dedicato a una donna che ha lasciato il segno nel XX secolo e che è entrata nella storia per il coraggio delle sue idee ma soprattutto per la libertà con la quale ha espresso quelle idee, senza paura di andare controcorrente quando semplicemente era importante farlo per il popolo e per la nazione. Onestamente non credo di meritarmelo, c'è molto lavoro da fare ancora e c'è molto da dimostrare per arrivare a quel livello. Stiamo cercando di fare il nostro meglio, io mi considero principalmente un soldato, un soldato di un'idea". Così la premier Giorgia Meloni, in occasione del “Margaret Thatcher Awards”. Ieri, nel centesimo anniversario della nascita di Margaret Thatcher, New Direction – The Foundation for European Conservatism, il think tank della famiglia dei Conservatori Europei con sede a Bruxelles, che ha come presidente l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, ha dato vita a Roma alla prima edizione dei Margaret Thatcher Awards: un riconoscimento dedicato a personalità che, con il loro operato, hanno contribuito a interpretare, promuovere e rafforzare i valori e le idee del pensiero conservatore. La Margaret Thatcher Awards Night si è svolta presso l’Acquario Romano. L’evento ha riunito policy makers, studiosi e leader politici europei e internazionali, celebrando l’eredità intellettuale e politica della più iconica figura del conservatorismo contemporaneo. "Essere conservatori - aggiunge - significa difendere ciò che amate, difendere ciò che ha fatto di voi ciò che siete. Ma sapete meglio di me che in questo tempo fare così è diventato qualcosa di rivoluzionario, perché il mondo in cui viviamo ci spinge in direzione opposta. Sembra che vogliano che siamo 'un vuoto a rendere', consumatori perfetti pronti a comprare tutto semplicemente perché non amiamo più nulla. Il conservatorismo è l'antidoto a una civiltà che non crede più in se stessa, una civiltà che demolisce le cose belle e pure che ha creato nella sua storia". (PO / Roc)

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