La Commissione Bilancio del Senato si aggiorna domenica sera alle 23 per l'esame della manovra, quando è atteso il deposito dei nuovi emendamenti in tema di sicurezza sul lavoro e il pacchetto legato agli enti locali. Di fatto, quindi, si va verso lo slittamento dell'approdo in aula a Palazzo Madama della legge di bilancio, previsto da programma per lunedì pomeriggio. Dei nuovi tempi se ne saprà di più martedì, quando è stata convocata una conferenza dei capigruppo per determinare il calendario dei lavori. Intanto ieri sera, a meno di tre settimane dal termine ultimo per l'approvazione del testo, l'esecutivo ha presentato un maxi-emendamento riformulando molte parti tra le più significative (e dibattute) del testo, per il valore di un miliardo. Capitolo 'affitti brevi': ripristinata la tassazione del 21% sull'affitto della prima casa e del 26% sulla seconda casa, ma per un numero superiore a due case (e non quattro come ora) scatterà l'attività imprenditoriale, con gli effetti fiscali che ne conseguono. La cosiddetta Tobin Tax, l'imposta sulle transazioni finanziarie, passa dallo 0,2% allo 0,4% ne 2026, mentre viene ridotta la stretta sui dividendi incassati da società partecipate. Per le banche, invece, si riduce la deducibilità sulle perdite pregresse, garantendo un gettito di oltre 600 milioni di euro in due anni. Dal governo arriva inoltre una stretta sullo shopping online, con una tassa di 2 euro per i pacchi con prezzo sotto i 150 euro provenienti da Paesi extra-Ue. Novità in arrivo anche per le assicurazioni: dal 2026 l'aliquota Rc auto per gli infortuni al conducente viene incrementata al 12,5%. Critiche le opposizioni: "Per un mese la commissione Bilancio è stata tenuta ostaggio delle beghe interne alla maggioranza. Non ha discusso, non ha emendato, non ha potuto svolgere il proprio ruolo. Ha atteso ordini dal governo. È il segno più evidente della deriva che questa destra sta imponendo alle istituzioni: un Parlamento svuotato di funzione e una maggioranza ridotta a braccio esecutivo di Palazzo Chigi. Ora quegli ordini stanno arrivando, attraverso gli emendamenti trasmessi solo ieri sera, con un Esecutivo costretto a riscrivere una manovra che non stava in piedi a causa delle guerre intestine tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia" denuncia il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. (Roc)
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