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SPAZIO, URSO: E’ NUOVA
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

SPAZIO, URSO: E’ NUOVA <br> RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La Giornata nazionale dello Spazio celebra il primo lancio di un satellite italiano, il San Marco 1, avvenuto nel 1964: un’impresa epica che racconta di quanto sia radicata l’avventura spaziale del nostro Paese. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, responsabile delle politiche spaziali e aerospaziali, evidenzia in una intervista al Quotidiano Nazionale come "nello Spazio come nella fisica nucleare, nella medicina come nelle biotecnologie l’Italia è stata una protagonista assoluta della scienza e della tecnica del secolo scorso" e come "grazie all’eccellenza delle nostre università siamo riusciti a indicare al mondo la strada con scoperte entusiasmanti". “Lo Spazio è il futuro prossimo di una nuova rivoluzione industriale” evidenzia il ministro. "Per capire quanto sia importante lo Spazio per l’ecosistema industriale, riprendo la notizia della capitalizzazione di 800 miliardi di dollari di SpaceX, azienda di lancio di Elon Musk: il più grande valore societario privato della storia. Se ci pensiamo bene, SpaceX è apparsa sulla scena da solo vent’anni e in realtà i suoi maggiori successi risalgono a pochi anni fa." Inoltre sottolinea che "l’Italia ha sempre avuto una filiera industriale completa (dai lanci ai satelliti fino al telerilevamento a Terra).” Quello del ‘64 è stato definito "il lancio perfetto", per citare il titolo di un romanzo che ripercorre quell’avventura. Urso ricorda che "fu la scuola di Luigi Broglio che, con un gruppo di allievi della Sapienza di Roma, a pochi chilometri dalla Capitale, ha studiato e realizzato il primo satellite artificiale, il San Marco 1, lanciato con successo il 15 dicembre 1964. Fummo i terzi, dopo Urss e Usa, e da allora abbiamo sempre sfornato talenti e spinto per un’industria nazionale del settore, oggi fiore all’occhiello del nostro ecosistema industriale". Ed evidenzia che “abbiamo 16 distretti industriali regionali, diffusi su tutto il territorio nazionale, e possiamo favorire un’ulteriore specializzazione di nostre Pmi già operative verso il settore spaziale. Su questo siamo pronti a fare la nostra parte per stimolare sempre più anche la nascita di startup innovative che ci consentano di proseguire la meravigliosa avventura iniziata dal visionario Broglio. Anche con un astronauta italiano sulla Luna per avviare la colonizzazione dello Spazio”. Rispondendo alla domanda sulla partecipazione italiana alla missione Artemis, il ministro conferma che "ci sarà anche un astronauta italiano fra i primi tre europei nella nuova conquista della Luna con la missione Artemis" e precisa che "è un riconoscimento importante per i nostri astronauti e per il nostro Paese da parte dell’Agenzia spaziale europea, annunciato a conclusione della Ministeriale di Brema, da me presieduta come Autorità delegata allo Spazio". Urso evidenzia che l'Italia è in prima fila per quanto riguarda gli investimenti nel settore, a riprova di ciò cita "la quantità delle risorse investite nell’Esa, 3,5 miliardi, il 13% in più rispetto al precedente impegno, che ci ha permesso di finanziare tutti i programmi di nostro specifico interesse, dai lanciatori all’esplorazione fino all’osservazione della Terra", un "investimento che avrà importanti ricadute sul nostro sistema industriale". Ricorda poi che "abbiamo inaugurato le 4 Space factory finanziate con il Pnrr, a Torino, Milano, Roma e Bari. Abbiamo riportato in volo il nostro vettore Vega C, abbiamo concluso un accordo storico con la Francia per l’utilizzo autonomo dello Spazioporto della Guyana francese, abbiamo inaugurato il sedicesimo distretto industriale in Abruzzo, rafforzando anche la base di telerilevamento del Fucino". Aggiunge inoltre che "abbiamo sbloccato la procedura per la costruzione dell’osservatorio FlyEye dell’Esa in Sicilia; abbiamo ridato una missione alla base spaziale a Malindi, nel quadro del Piano Mattei, dove saranno formati tecnici e astronauti africani; abbiamo realizzato la legge nazionale dello spazio che per la prima volta regolamenta le attività dei privati e finanzia le start-up e le Pmi". Riguardo ai progetti sulle costellazioni satellitari, l'Italia ha "tracciato la strada, stavolta insieme con la Germania", spiega Urso, ribadendo che "già nella ministeriale di Brema con la mia collega Dorothee Baer e poi la scorsa settimana a Roma con la mia collega all’Industria Katharina Reiche abbiamo condiviso la necessità di rafforzare la cooperazione in questo ambito, sulla base anche di accordi intergovernativi che ci consentano di avere costellazioni satellitari condivise ai fini della sicurezza e della difesa". Si è inoltre creata, con la cosiddetta Alleanza “Bromo”, stipulata tra le grandi aziende spaziali di Francia, Germania e Italia, "una visione strategica per garantire l’autonomia dell’Europa nelle costellazioni satellitari. Nel consorzio, composto da Leonardo con Airbus e Thales, abbiamo creato un campione globale al servizio del nostro Continente". (15 dic - red)

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