“Mi si chiedeva se l’Italia può candidarsi a essere capofila di una strategia europea per l’uso umanocentrico dell’intelligenza artificiale. Io credo che questo, in parte, sia già avvenuto nell’azione del nostro G7 e che si ritrovi all’interno di quello che è il compendio delle best practice della presidenza canadese, e che poi sia anche, come dire, il lascito e il passaggio di consegne che facciamo nei confronti della presidenza francese”. “Noi siamo a disposizione di tutti, perché crediamo veramente di poter rappresentare una best practice a livello europeo. Poi candidarsi a essere, come dire, primi attori o buoni protagonisti, a me basta che in questo caso l’Italia possa rivendicare il fatto di non essere in una posizione di marginalità, ma invece di poter giocare un suo protagonismo, che è dato dalla qualità che noi siamo in grado di mettere in campo su questi temi”. Lo ha ricordato ieri il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, durante la presentazione dell’Osservatorio sull’adozione di sistemi di Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro, presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma. “Qualità che è data anche dal fatto che riusciamo a costruire una serie di relazioni proficue con le amministrazioni, perché per me è importante dimostrare quanto oggi la nostra pubblica amministrazione sia in grado di fare, in questo caso, e anche nell’interlocuzione con le parti sociali e i corpi sociali intermedi dello Stato, che su questo saranno sicuramente molto interessanti”. Il ministro ha concluso il suo intervento ricordando che: “la partita dev’essere giocata nell’interesse del Paese, dando la possibilità a tanti giovani e a tante giovani donne di poter lavorare in modo proficuo, in modo dignitoso e certamente nel rispetto dell’etica del lavoro, ma anche con una contrattazione collettiva che possa beneficiare dei nuovi modelli organizzativi, per far migliorare la vita delle persone e guardare al futuro, scoprendo quali saranno le nuove professionalità e i nuovi lavori, e consentendoci di costruire percorsi formativi e di inclusione che siano efficaci. Ecco, la parola che io vorrei in sintesi lasciarvi è: includere e non lasciare indietro nessuno. Questo è lo scopo di tutto ciò che vi abbiamo presentato. Questo è il programma del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”. (16 DIC - red)
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