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ASSET, MELONI PRUDENTE
E NO SOLDATI IN UCRAINA

ASSET, MELONI PRUDENTE <br> E NO SOLDATI IN UCRAINA

L’Italia conferma il proprio sostegno finanziario e diplomatico all’Ucraina, ma esclude qualsiasi invio di truppe sul campo e chiede chiarezza sull’utilizzo degli asset russi congelati. Lo ha ribadito oggi la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla Camera, sottolineando che ogni decisione sugli asset deve avvenire “su base legale solida e al livello dei leader europei”. “Abbiamo sostenuto il Regolamento europeo che ha immobilizzato i beni russi – ha spiegato Meloni – senza però avallare alcuna decisione sul loro utilizzo. Lo abbiamo fatto per non creare dubbi sulla coerenza del nostro sostegno all’Ucraina, ma ogni scelta dovrà rispettare principi giuridici e finanziari chiari”. La premier ha insistito sull’importanza di evitare “fardelli aggiuntivi per i bilanci nazionali e rischi reputazionali” legati all’eventuale impiego delle risorse congelate. Sul fronte migratorio, Meloni ha difeso il cosiddetto “modello Albania”, frutto dell’azione del governo contro l’immigrazione illegale: “Serve un quadro giuridico europeo solido che metta al riparo iniziative come i centri in Albania da pronunce ideologiche di una certa magistratura politicizzata”. La premier ha sottolineato che il modello, già seguito con successo, rappresenta un esempio osservato con interesse anche da altri Paesi Ue per rafforzare la deterrenza contro i flussi irregolari.

Ampio spazio è stato dedicato al bilancio europeo. Meloni ha ribadito che l’Italia non accetterà “un bilancio più grande che pesi sulle nostre finanze” e ha chiesto garanzie per la Pac, la Coesione e le politiche tradizionali. “Esigeremo disciplina anche sulle spese di funzionamento dell’Ue – ha detto – come nel caso del piano di ristrutturazione di un Palazzo del Consiglio a Bruxelles stimato oltre 800 milioni di euro”. Infine, la premier ha affrontato la crisi di Gaza e il piano di pace: “L’Italia è presente nel Centro di Coordinamento Civile-Militare e contribuisce alla stabilizzazione della Striscia. Sosteniamo il Piano di pace che prevede cessazione delle ostilità, pieno accesso umanitario e disarmo di Hamas. Abbiamo già approvato un pacchetto di aiuti e siamo pronti a supportare l’addestramento della polizia palestinese e la Forza Internazionale di Stabilizzazione dell’Onu”. Meloni ha concluso con un richiamo alla prudenza e al pragmatismo: “Il sostegno all’Ucraina, la gestione dei flussi migratori e il contributo alla stabilità di Gaza devono essere coerenti con legalità, sostenibilità e sicurezza europea. L’Italia continuerà a fare la propria parte senza cedere a decisioni affrettate o ideologiche”.

(PO / Sis) 

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