Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

WEB APPELLO A PARTITI
CONTRO ‘’DEEPFAKE’’

WEB APPELLO A PARTITI <BR> CONTRO ‘’DEEPFAKE’’

Un “impegno pubblico”, rivolto a tutte le forze politiche, per dire ‘basta’ alle “deepfake”: è quello promosso da Pagella Politica e Facta, presentato questa mattina in una conferenza stampa alla Camera. Tra gli esempi? Il deputato Fdi Giovanni Donzelli, che avrebbe commentato in un video l’attentato a Sigfrido Ranucci, sostenendo in sostanza che il giornalista se la sia andata a cercare. O l’europedutata Ilaria Salis che avrebbe detto che “bisogna comprendere” la strage dei carabinieri nell’esplosione di un edificio a Castel d’Azzano, nel veronese. Entrambi deepfake. “L'appello – spiega il vicedirettore di Pagella Politica, Tommaso Canetta - contiene sostanzialmente tre impegni. Il primo è che le forze politiche si impegnino a non creare o diffondere deepfake di altri politici. Secondo, se per caso un contenuto di questo genere viene diffuso credendo in buona fede che si tratti di un contenuto reale, non basta rimuoverlo. Bisogna segnalare l'errore sullo stesso mezzo di comunicazione su cui è avvenuto e, terzo, bisogna sensibilizzare i propri iscritti. Noi speriamo che questo impegno triplice sottoscritto dalle forze politiche faccia da baluardo in Italia rispetto alla diffusione di un malcostume che abbiamo visto in tanti altri Paesi europei e non, in cui i politici iniziano scientemente a usare i deepfake dei propri avversari per attaccarli. Questo innesca una spirale verso il basso che deteriora la qualità della democrazia”. Appello sottoscritto da tutte le forze politiche, tranne la Lega. La politica deve rispondere a questo appello “perché rientra tra i diritti di ognuno non essere coinvolto in questo fenomeno, che oggi invece purtroppo è sempre più diffuso e rischia di coinvolgere sempre più persone facendo effettivamente un gran male. Credo su questo tutte le forze politiche devono essere unite” afferma Augusta Montaruli, deputata Fratelli d’Italia. Secondo Barbara Floridia, senatrice M5S e presidente della Vigilanza Rai, quella dei deepfake “non è una questione meramente tecnica, è una questione democratica: quindi noi siamo stati immediatamente favorevoli a firmare questo appello, a prendere parte a questa iniziativa, anche perché siamo continuamente promotori dell'educazione digitale, che deve essere sempre più diffusa. Quindi bene l'autocontrollo da parte dei partiti, ma serve anche aiutare le persone a comprendere e a riconoscere determinati video falsi. Non sempre è facile, ovviamente, infatti servirebbe un'etichettatura dei contenuti. Questa sarebbe un'azione politica da intraprendere”. “Il tema oggi fondamentale è che senza una regolamentazione dello spazio digitale le democrazie italiane saranno perse” sottolinea il leader di Azione, Carlo Calenda, secondo cui “tutte le autoregolamentazioni sono la cosa migliore che ci può essere in una democrazia, perché se la gente si autoregola non c'è bisogno di regolamentazione esterna. Ma io non credo che questo basterà. Sono convinto da oggi che noi dobbiamo essere in un assetto impermeabile alle interferenze straniere comunque si manifestano. Cioè dobbiamo capire che da questo punto di vista, non in generale, siamo in guerra. Le interferenze straniere nella politica, che si manifestano molto attraverso i social, ad oggi sono un problema strutturale che precisamente va avanti da più di dieci anni, che ha già influenzato i dibattiti in Europa”. “Questo – conclude Calenda - è l'obiettivo per cui le democrazie devono dimostrare di essere forti, collegare responsabilità a libertà. Queste sono le due cose che devono stare insieme”.

 

 

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